Sun Tzu, il famoso generale e filosofo cinese, diceva: “Se conosci il nemico e conosci te stesso, non devi temere il risultato di cento battaglie. Se conosci te stesso ma non il nemico, per ogni vittoria ottenuta subirai anche una sconfitta. Se non conosci né il nemico né te stesso, soccomberai in ogni battaglia”.
Si tratta di un concetto che può essere efficacemente traslato dall’arte della guerra, così com’era stato pensato più di duemila e cinquecento anni fa, all’arte del cambiamento personale, in una visione estremamente moderna della vita.
Perché, di fatto, se identifichiamo come “nemico” tutto ciò che ci impedisce di iniziare o di proseguire il nostro percorso individuale volto al miglioramento e alla ricerca della felicità, ecco che il valore della conoscenza del nostro avversario assume un’importanza fondamentale.
Chiaramente anche la figura dell’avversario deve essere trasposta perché tutto il pensiero possa essere attuale ed efficace.
Dobbiamo, quindi, chiederci: conosco davvero bene me stesso? Ma soprattutto: conosco approfonditamente tutto ciò che mi impedisce di migliorare e di essere felice?
Si tratta di due quesiti ai quali è necessario dare risposte lucide e aperte, in quanto la vera conoscenza passa attraverso la rottura di qualsiasi convinzione errata, che è il vero freno innestato ad impedirci di procedere.
Molto spesso riteniamo di non poter raggiungere determinati obiettivi o di non poter ambire ad una vita migliore perché veniamo fermati dalle nostre stesse convinzioni, che stroncano sul nascere tutti i nostri amati sogni.
Ecco come molte volte ci sarà capitato di dire a noi stessi frasi come “Non sono abbastanza intelligente per portare avanti questo business”, “Non ce la farò mai a svolgere quel compito”, “Non sono all’altezza per poter essere assunto per quel lavoro” o, peggio ancora, ritenere che quel che si desidera davvero sia impossibile da raggiungere.
La verità è realmente tutt’altra.
Non c’è niente di impossibile al mondo e quasi tutti i sogni che culliamo nel nostro cuore possono essere davvero realizzati.
Non si tratta né di un luogo comune, né di una frase fatta, ma della pura realtà.
Certo, per farlo serve la giusta disciplina, il tempo adeguato, così come un’abbondante dose di pazienza e costanza.
Ma soprattutto occorre smettere immediatamente di pensare che non ce la possiamo fare.
Quelle che sono definite come le credenze limitanti, sono proprio il nostro ostacolo verso il miglioramento, il nostro nemico che si para lungo il cammino verso la nostra felicità.
Ecco allora che conoscere le nostre credenze limitanti equivale a conoscere il nemico invisibile che quotidianamente ci ostacola nella nostra vita, e che ci porta a perdere nuovamente ogni qual volta riusciamo a conquistare una faticosa vittoria.
Partiamo da un concetto molto chiaro: siamo tutti estremamente conviti di non poter modificare le nostre credenze personali, e che i nostri limiti definiscano chi siamo.
Nella realtà dei fatti, però, non è assolutamente così, perché ognuno di noi può cominciare a rivedere ciò in cui crede, e che rappresenta una credenza limitante, per modificarlo una volta per tutte.
Siamo solo noi stessi, infatti, che ci limitiamo, che tarpiamo le nostre ali e ci impediamo di spiccare il volo.
È decisamente più semplice ritenere che siano le circostanze esterne o l’influenza delle altre persone ad impedirci di realizzare i nostri sogni, ma la realtà è che le nostre convinzioni sono il peggior antidoto alla nostra realizzazione e alla nostra felicità.
Per capire meglio questo aspetto, vorrei farti un esempio prendendo in oggetto il caso in cui tu abbia pensato di voler cambiare città per ricominciare una vita da zero.
Alla sola idea di affrontare un simile cambiamento, ognuno di noi penserebbe che sia impossibile trasferirsi in un’altra città, perché ci sono legami difficili da tagliare, come ad esempio lasciare il proprio lavoro sicuro.
Un’altra difficoltà che potremmo immaginare è quella di non essere in grado di riuscire a instaurare nuovi rapporti personali, nuove amicizie, o di non riuscire a creare nella nuova città opportunità migliori di quelle che abbiamo attualmente.
Si tratta di timori per lo più infondati, che tendiamo a generare perché ciò che ci spaventa davvero è l’idea di cambiare: questa, infatti, implica andare al di fuori di quella che è la comfort zone che ci siamo costruiti, e nella quale abbiamo pian piano edificato la nostra esistenza.
L’errore più grande che possiamo commettere è quello di ritenere che noi stiamo comunque vivendo una situazione di benessere, nonostante i nostri limiti e le nostre paure, e nonostante desideriamo fortemente qualcos’altro.
Il concetto di benessere personale, infatti, è estremamente binario: o stiamo davvero bene, o se, invece, dentro di noi qualcosa ci fa pensare che è il momento di cambiare casa, città, amici, lavoro, allora significa che in realtà non stiamo davvero bene.
Ma quello che ci impedisce di cambiare è la nostra paura, la nostra credenza limitante, che è a tutti gli effetti il nostro nemico: ecco quindi che dobbiamo acquisire gli strumenti per capire come identificarle e cercare di superarle.
La prima cosa che verrebbe da chiedersi è: “si, ma in che modo?”.
Ci sono metodi efficaci per riuscire ad andare oltre la convinzione che ci impedisce di svilupparci, e di conseguenza, di crescere. Prima di analizzarli è bene sapere che le nostre convinzioni possono arrivare ad essere dei limiti invalicabili, se non riusciamo a conoscerle e a scardinarle, e questo può arrivare ad avere un impatto devastante su di noi.
Non solo: le convinzioni limitanti sono degli atteggiamenti che non sono suscettibili di critica e analisi. Questo vuol dire che anche quando vorremmo andare oltre le nostre convinzioni, il nostro ego entra automaticamente in uno stato di “resistenza”, che ci limita nell’andare oltre a quelle che sono, in realtà, le nostre vere capacità.
La conseguenza è che iniziamo ad assumere degli atteggiamenti “negativi”, che però non sono altro che frutto del nostro stesso ego.
Per riconoscere questi atteggiamenti basta ascoltare le parole che pronunciamo, o che, peggio, ci diciamo da soli: termini come mai, sempre, esattamente, impossibile, necessario, e così via, sono i primi campanelli d’allarme che identificano l’ingresso all’interno di uno stato di resistenza da parte del nostro ego.
Questa è la conseguenza al fatto che si è iniziato a pensare a dei cambiamenti drastici da apportare nella nostra vita, e le convinzioni limitanti sono entrate in gioco per bloccare il fluire dei nostri pensieri e dei nostri desideri, per impedire qualsiasi passo verso ciò che è nuovo, e che di fatto ci spaventa.
Ogni volta che questo accade abbiamo la sensazione che immaginare una nuova vita prosciughi tutte le energie che abbiamo in corpo, perché è lo stato di tensione interiore a generarlo.
C’è poi un fenomeno inspiegabile, che è quello per il quale siamo fermamente convinti che un cambiamento debba necessariamente implicare risvolti negativi: in realtà non è così, perché ancora non conosciamo quali sono le reali conseguenze delle decisioni che prendiamo quando decidiamo di uscire dalla nostra comfort zone.
Tornando all’esempio di prima, quando pensiamo di trasferirci in un’altra città pensiamo che questo sia un cambiamento impossibile, ma realmente non sappiamo cosa ci potrà attendere finché non lo vivremo, e questa prospettiva non deve essere di fatto negativa.
Qualora lo facessimo davvero, potremmo iniziare a conoscere già da subito nuova gente, troveremmo un lavoro migliore e ci adatteremmo immediatamente al nuovo contesto.
Per capire come evitare che le nostre limitazioni entrino in gioco, dobbiamo conoscere quali situazioni stimolino il loro sviluppo e il loro intervento.
Ogni qual volta pensiamo “Non puoi sbagliare!”, siamo così terrificati dall’idea di sbagliare che arriviamo a limitarci da soli in maniera drastica. In realtà sono proprio le delusioni, gli errori e i fallimenti che, seppur possono rivelarsi spiacevoli, ci aiutano a crescere.
Quando ci diciamo “Una persona deve saper risolvere i propri problemi!”, spingiamo il nostro ego a non chiedere aiuto all’esterno, perché subentra un senso d’orgoglio, nonché il timore di apparire “deboli” agli occhi degli altri. In realtà la condivisione dei problemi, e delle esperienze che hanno portato a risolverli, possono essere di grande accrescimento personale.
All’opposto, pensare che “Devo ascoltare le critiche delle persone, perché sanno esattamente cosa è meglio” è profondamente fuorviante: ognuno è padrone della propria vita e nessuno meglio di noi può conoscere tutti i dettagli che si celano nella nostra vita. Tutti noi troviamo molto semplice riuscire a giudicare una situazione dall’esterno, ma non sempre siamo in grado di fare la stessa cosa per noi stessi.
In ultimo, ordinarsi “Devo ottenere qualcosa in questo preciso momento” rappresenta uno degli errori più comuni che tendiamo a fare, perché pensiamo che si debba sempre ottenere qualcosa, indipendentemente dalla situazione che si sta attraversando. Il fatto che gli altri stiano ottenendo qualcosa e noi no, non significa che attualmente non si sta facendo nulla di concreto per avere ciò che si desidera. È assolutamente normale attraversare dei momenti che richiedono più tempo per raccogliere i frutti.
Questi sono solo alcuni degli esempi di convinzioni limitanti che molti di noi hanno, ma ce ne sono tantissime altre ancora che possono avere degli effetti diretti su noi stessi.
Cambiare significa rompere le catene della comfort zone per intraprendere un viaggio verso la crescita personale. Se anche tu hai sentito quel brivido dentro di te, hai visto quella scintilla far luce, e hai sentito quella voce sussurrare “È il momento di osare di più”, ti posso dire che quel momento è arrivato davvero.
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