Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull’età
Dopo l’estate porta il dono usato della perplessità, della perplessità
Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità
Come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità.
Trovo questa strofa di “Canzone dei dodici mesi”, scritta e cantata da Francesco Guccini, di una bellezza sconvolgente, soprattutto in relazione al periodo dell’anno che stiamo vivendo.
Settembre, lo abbiamo detto (Stabilire e raggiungere i nostri obiettivi) non è un momento come gli altri: può esser senza dubbio definito come un secondo inizio, una nuova opportunità, il punto di ripartenza che ci ritroviamo a vivere alla fine del periodo estivo.
Il motivo per il quale vi riponiamo tanta importanza è di semplice definizione: riuscire a mettere in campo quel che non ha trovato una sua realtà nella prima parte dell’anno.
Se torniamo indietro nel tempo di poco più di nove mesi, possiamo ricordare come all’inizio di gennaio il nostro cuore e la nostra mente fossero ricolmi di sogni e di grandi speranze: ardevamo di un fuoco che sentivamo potesse dare una nuova dimensione a quello che, di lì a poco, sarebbe stato il nostro prossimo futuro. Lo credevamo perché ci sentivamo mossi da una passione irrefrenabile per quelli che erano i nostri obiettivi.
Ma poi, man mano che i giorni e le settimane sono trascorse via, abbiamo visto scivolare dalle nostre mani tutto ciò che ci aveva animato all’inizio del nuovo anno solare.
E oggi, che quel futuro prossimo è diventato in parte già passato, e in parte è ancora presente, ci ritroviamo con l’istintiva necessità di fare un bilancio di quello che è stato, ma anche di quello che avremmo voluto fosse.
Proprio come in tutti i bilanci, difronte alla colonna che segna le voci in attivo, c’è quella dei passivi, da analizzare attentamente per capire come poter rendere fruttuoso il tempo che abbiamo ancora davanti a noi.
Ma il segreto è innanzitutto quello di non scoraggiarsi davanti a ciò che non siamo stati in grado di realizzare: nella vita c’è un tempo per ogni cosa, e ci sarà sicuramente il momento per il nostro riscatto, basta volerlo fortemente, e soprattutto basta ricordare che nulla di bello accade senza un’importante dose di impegno e di lavoro da parte nostra.
Qual è, allora, il primo passo da compiere per ripartire con nuovo slancio in questo momento cruciale del nostro anno?
È fondamentale scrollarsi di dosso qualsiasi energia negativa o scoria che possa farci perdere la lucidità: bisogna, infatti, essere determinati, ma soprattutto concentrati su quelli che sono i nostri reali obiettivi.
Per farlo è necessario dedicare del tempo ad un’importante fase di definizione dei nostri progetti.
Può sembrare banale, ma sapere cosa vogliamo davvero fare nella nostra vita è la base sulla quale andare ad edificare tutte le nostre azioni future.
Ricordiamoci sempre una cosa: siamo persone in continua evoluzione, protagonisti di un processo di cambiamento costante, che può avvicinarci, ma anche allontanarci, da quelli che erano i nostri obiettivi appena qualche mese fa.
Non dobbiamo quindi dare per scontata la direzione che vogliamo intraprendere in questo momento, o che desideriamo continuare a seguire, perché in realtà potrebbe non essere più ciò che abbiamo desiderato fino a poco tempo fa. Definire, o ridefinire, i nostri obiettivi e i nostri progetti, è quindi il primo passo nella nostra ripartenza dopo la stagione estiva: è nostro compito capire davvero quello che chiediamo oggi al nostro futuro, e a quali avventure vogliamo dedicare il nostro tempo e le nostre energie.
Affrontare con approssimazione o leggerezza questa fase può compromettere tutto ciò che ne seguirà, e pertanto il consiglio che mi sento di dare con tutto me stesso è quello di non sottovalutare questo aspetto, ma di dedicargli il giusto tempo e la corretta attenzione.
Per farlo in maniera efficace, mettete nero su bianco un elenco di quello che vorreste riuscire a realizzare nei prossimi sei mesi, scrivendo accanto a ciascuna voce un numero da uno a cinque, dove cinque indica il massimo grado di priorità che assegnate a quel progetto.
Questo sarà propedeutico alla fase successiva: quella della pianificazione.
Come in tutte le grandi imprese, pianificare il percorso che conduce ad un risultato è determinante per raggiungere il risultato stesso.
Immaginate di voler costruire la casa dei vostri sogni: senza un progetto minuzioso che parta dalle fondamenta e arrivi fino al tetto, passando per tutte le strutture interne ed esterne che comporranno l’edificio, sarà impossibile riuscire ad edificarlo stabile e sicuro come dovrà necessariamente essere.
Allo stesso modo non si può pensare di affrontare un tempo di grandi sfide senza pianificare tutti i passi che ci separano dalla nostra attuale situazione a quella che vorremmo raggiungere nel tempo che avremo stabilito.
Per pianificare in modo corretto i nostri obiettivi è necessario avere contezza e conoscenza di cosa andremo ad affrontare: non avere consapevolezza della nostra meta, infatti, potrebbe portarci a sottostimare il lavoro da affrontare, con il rischio di non riuscire a completarlo e ritrovarci a dover nuovamente rinunciare a quello che era un nostro sogno.
Questo, oltre a rendere vano il lavoro fin lì svolto, ci graverebbe di una massiccia dose di insoddisfazione e di frustrazione, due elementi negativi capaci di innescare pericolosi processi interiori, che dobbiamo cercare di prevenire con tutte le nostre forze.
La terza e ultima fase, prima di quella dell’azione, non può che essere il momento della formazione.
Se tutto parte dalla definizione dei nostri obiettivi, e passa per la pianificazione dei nostri percorsi, formarsi è assolutamente necessario per acquisire gli strumenti e le competenze utili per compiere ciò che ci siamo prefissati.
I nostri progetti, soprattutto quelli più ambiziosi e complessi, possono essere paragonati all’atto di scalare una montagna: non basta aver tracciato l’itinerario su una mappa e aver preparato uno zaino con tutto ciò che pensiamo possa tornarci utile, se non siamo in possesso delle tecniche necessarie per affrontare una spedizione simile.
E nel mio motto “Formarsi per non fermarsi” si cela tutta l’importanza racchiusa all’interno dell’attività di studio e di formazione: partecipare a dei corsi, confrontarsi con formatori e docenti qualificati, vivere momenti di scambio con altri studenti che vogliono realizzare i nostri stessi progetti, è fondamentale per arricchire il nostro bagaglio culturale di informazioni, nozioni ed esperienze che possono tornaci utili nel difficile cammino verso il raggiungimento dei nostri obiettivi.
Una delle prime cause di fallimento è proprio la mancanza di un’adeguata e continua formazione: pensare di risolvere tutto con un apprendimento “fai da te” è quanto di più pericolo si possa decidere di fare.
Se anche tu credi nella funzione fondamentale della formazione, ti invito a partecipare all’Academy “Comunicazione Vincente”, l’innovativo percorso di formazione che ho studiato personalmente, e che finora ha aiutato centinaia di persone a raggiungere i propri obiettivi.
Per maggiori informazioni o per prenotare la partecipazione al prossimo appuntamento che si svolgerà lunedì 23 settembre a Latina, puoi inviare un’email all’indirizzo [email protected]