Non è un numero qualsiasi, ma il totale dei giorni intercorsi tra l’ultimo appuntamento dell’Academy prima della pausa estiva, tenutosi l’8 luglio scorso, e quello di ieri, il primo incontro in vista del nuovo anno.
Settantasette giorni, un periodo lungo poco più di due mesi e mezzo, ma che per me è sembrato essere interminabile, trascorso lontano dall’energia e dall’entusiasmo di tutti coloro che, dopo averlo intrapreso nella prima parte del 2024, hanno voluto riprendere il percorso che avevamo intessuto insieme, e che aveva saputo generare grande gioia reciproca.
E oggi vivo di un’euforia vitale e contagiosa, perché momenti come quello di ieri sono il motivo per il quale da anni dedico la mia vita alla formazione e ai processi di sviluppo individuale e collettivo, che ritengo essere il volano del tempo che stiamo vivendo.
Non possiamo pensare un futuro senza una continua formazione e ricerca da parte nostra, senza il desiderio incessante di imparare nozioni e concetti per migliorare la nostra vita, nonché quella di chi ci sta attorno.
Noi non siamo solo ciò che attuiamo nella nostra esistenza, ma tutta la luce che facciamo riverberare nell’esistenza di coloro che vivono accanto a noi, e chiaramente, viceversa.
Sì, perché dobbiamo iniziare a vedere la nostra esistenza non più come una linea retta che ha inizio nel giorno in cui veniamo al mondo e prosegue per tutto il tempo che resteremo su questa terra: la nostra vita è un centro di energia pulsante, capace di produrre progresso e felicità, se solo sappiamo interpretarla nel modo corretto.
E la domanda non può che sorgere spontanea: qual è il modo corretto di interpretare la nostra esistenza?
Si tratta di un quesito davanti al quale non possiamo fuggire o girare la testa altrove, perché prevede una risposta tanto importante quanto complessa, dalla quale non possiamo in alcun modo evadere.
Noi tutti, nessuno escluso, abbiamo un dovere: quello di vivere la nostra vita al massimo delle sue potenzialità, e di ricercare costantemente e incessantemente di migliorare noi stessi e tutto ciò che c’è attorno a noi.
Per farlo dobbiamo necessariamente lavorare giorno dopo giorno sulla nostra sfera personale, edificando nuovi modi di vivere e intendere la quotidianità, analizzando tutti gli aspetti che la compongono, per verificare quali risultino depotenzianti rispetto alle nostre capacità.
Quando ci fermiamo a riflettere su questo aspetto, il primo pensiero che affiora alla nostra mente riguarda tutto ciò che non facciamo e che invece vorremmo, o dovremmo, compiere: programmare una vita sana, con un corretto bilanciamento tra le ore di veglia e quelle di sonno, seguire un’alimentazione corretta capace di fornirci energie durature e pulite, dedicare del tempo quotidiano all’attività fisica, allo studio e alla ricerca per cercare di migliorare sempre noi stessi.
Si tratta di tutti punti fondamentali, che spesso ci troviamo a mancare, e per i quali rischiamo di generare un senso di frustrazione ogni qualvolta ci rendiamo conto di non riuscire ad ottemperare agli obietti che ci siamo prefissati.
Ma c’è un ulteriore aspetto che il più delle volte viene sottovalutato, e che riveste un’importanza fondamentale per il corretto svolgimento di tutti i processi personali precedentemente descritti, ed è vivere in un contesto positivo e propositivo.
Non è un caso che io ve ne parli proprio oggi, il giorno seguente l’entusiasmante incontro dell’Academy avvenuto ieri a Latina: si tratta di un riflesso direttamente collegato a tutte quelle sensazioni e quelle emozioni che ancora adesso mi porto dentro, e che continuerò a custodire anche nei giorni a venire.
Se oggi vi parlo dell’importanza di contornarvi di persone positive, che ricerchino il loro benessere e quello di tutto coloro che gli vivono attorno, è perché ieri ho potuto sperimentare con mano, per l’ennesima volta della mia vita, quanto le traiettorie di coloro che entrano in contatto con noi, siano in grado di modificare anche il nostro percorso personale.
Mi spiego meglio: condividere il nostro tempo con persone a noi affini per gusti o interessi, è sicuramente molto piacevole e semplice, perché crea numerosi punti di incontro e di sovrapposizione, che diventano momenti di relax e di dialogo.
Se sono un appassionato di cucina è molto probabile che mi trovi bene con altri che hanno la mia stessa passione, così come se fossi appassionato di un determinato genere musicale o di una particolare disciplina sportiva.
Ma se vogliamo davvero creare attorno a noi un contesto capace di far sbocciare tutte le qualità che abbiamo dentro, non basta semplicemente contornarci di persone capaci di farci trascorrere momenti piacevoli, ma abbiamo la necessità, e il dovere, di trovare individui in grado di essere sulle nostre medesime frequenze esistenziali, per smuovere tutti i processi che vivono silenti dentro di noi. Si tratta di animare le evoluzioni che si nutrono del desiderio di progredire, di migliorarsi e di creare un futuro migliore.
Ecco, dunque, che l’errore che commettiamo non è solo quello di mancare a ciò che direttamente ci può far bene, non prendendo adeguati momenti di riposo o non nutrendoci di ciò che ci potrebbe far bene, ma è anche, e soprattutto, quello di rimanere all’interno di contesti che non rappresentano situazioni positive per il nostro sviluppo.
Le persone delle quali ci contorniamo, infatti, possono essere uno stimolo a migliorarci e a proseguire nei nostri percorsi di crescita, così come possono essere un freno e un ostacolo al nostro successo.
Attenzione: non sto dicendo che la responsabilità di una nostra mancata realizzazione sia da imputare agli altri, ma sto sottolineando come il contesto nel quale viviamo e ci muoviamo influenza direttamente, e pesantemente, tutte le nostre piccole e grandi scelte quotidiane, e tutti i processi che proviamo a portare avanti.
Per comprendere meglio questo aspetto potrei paragonare il contatto e la condivisione di tempo con persone che non desiderano formarsi e migliorarsi, come restare a lungo tempo all’interno di una stanza dove non c’è un ricambio d’aria: il livello di ossigeno andrà piano piano scemando e noi ci ritroveremo privi di forze senza neanche rendercene conto.
Allo stesso modo anche frequentare persone che non siano positive, che non ricerchino il proprio miglioramento e il proprio benessere, ci porterà a perdere inesorabilmente il desiderio e l’energia necessaria per raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati.
Noi non siamo solo ciò che facciamo (o che non facciamo), ma anche i luoghi che frequentiamo, e ancor di più le persone con le quali condividiamo il nostro tempo, e questo non dobbiamo mai dimenticarlo.
Se anche tu ritieni che contornarsi di persone positive sia fondamentale per raggiungere il nostro miglioramento, ti invito a partecipare al prossimo appuntamento dell’Academy “Comunicazione Vincente”, l’innovativo percorso di formazione che ho studiato personalmente, e che finora ha aiutato centinaia di persone a cambiare la propria vita.
Lunedì 14 ottobre ci troveremo a vivere nuovamente un momento di profonda energia e condivisione, che potrà cambiare la tua esistenza, così come l’ha già cambiata a centinaia di persone prima di te.
Per maggiori informazioni o per prenotare la partecipazione all’Academy, puoi inviare un’email all’indirizzo [email protected]