Il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach affermava che noi “siamo ciò che mangiamo”.
Forse da un punto di vista fisico si tratta di un’affermazione corretta: i nutrimenti che assumiamo attraverso i cibi che ingeriamo rappresentano la sostanza della quale siamo composti e della quale continuiamo a comporci.
Una dieta sana ed equilibrata concorrerà a generare un benessere fisico, mentre consumare cibi spazzatura ci porterà a compromettere seriamente il nostro equilibrio fisiologico.
Ma da un punto di vista più profondo e introspettivo, il cibo che nutre il corpo non è certo l’elemento che concorre a nutrire e a far rigenerare la nostra anima.
Possiamo tranquillamente affermare che ciò che siamo nel nostro ambito più intero ed intimo è formato dalle azioni che compiamo, ma ancor prima da ciò che pensiamo.
Il pensiero, infatti, può essere considerato come l’atomo da cui siamo composti, ovvero la particella più piccola che risiede dentro di noi.
Basti pensare una nostra giornata tipo: quante volte al minuto, se non al secondo, ci ritroviamo catapultati da una parte all’altra della nostra mente, rimbalzando dietro ai nostri pensieri?
Il tempo che trascorriamo pensando è forse il più lungo di tutta la nostra vita, ed è per questo che possiamo definirci come l’insieme di tutti i pensieri che transitano nella nostra mente.
Parafrasando Feuerbach, quindi, possiamo dire senza dubbio che noi “siamo ciò che pensiamo”.
Ma il pensiero non è un elemento astratto, intangibile e per questo privo di un impatto sulla nostra psiche e sulle nostre decisioni.
Pensare significa costruire delle frasi, brevi o articolate che siano, che ci troviamo a pronunciare, per lo più silenziosamente, e che spesso ci rivolgiamo per diverse tipologie di motivi.
Possono essere esclamazioni di gioia o di stupore, o interrogativi ai quali abbiamo difficoltà nel trovare una soluzione, ma possono essere anche considerazioni su ciò che è accaduto e che magari avremmo voluto andasse diversamente.
Tutto ciò che viviamo genera un’infinita attività cerebrale, così come tutti i gesti che compiamo e i contesti in cui viviamo contribuiscono, con le loro infinite declinazioni e sfaccettature, a generare onde di pensieri che si infrangono nella nostra mente, cambiando la struttura del nostro io interiore, e influenzando i nostri stati d’animo.
Pensieri felici, infatti, saranno il carburante per produrre ormoni che creeranno dentro di noi stati di benessere e di positività, mentre pensieri negativi causeranno inesorabilmente il processo esattamente opposto.
Per questo motivo è fondamentale comprendere le regole che sottendono il nostro dialogo interiore, attraverso la comprensione di come i nostri pensieri possano essere l’elemento capace di modificare la nostra vita.
In qualità di essere umani, tutti noi abbiamo avuto e continuiamo ad avere a che fare con quella che è la nostra “voce interiore”: nella vita di tutti i giorni, a volte anche senza rendercene conto, questo strumento è il tramite che utilizziamo per dialogare con noi stessi.
Si tratta di ciò che accade quando, per esempio, ci fermiamo a pensare alla frase sbagliata detta dal nostro capo o al motivo per cui un nostro amico non ci abbia salutato per strada.
C’è da dire che come esseri umani abbiamo una naturale propensione a dialogare con noi stessi quando inneschiamo processi di autocritica, mentre attiviamo la nostra voce interiore con meno frequenza, quando ci troviamo di fronte ad un’esperienza positiva.
Cogliamo, quindi, la parte migliore di questa tendenza, pensando che è sempre giusto fare un’auto-introspezione, al fine di metterci in discussione, così da poter andare verso un continuo miglioramento di noi stessi.
Si possono individuare due diverse tipologie di pensiero: quelli che portano alla creazione di un dialogo positivo, e quelli che contribuiscono a generare e alimentare una conversazione negativa con noi stessi.
Come abbiamo già visto ( La realtà nasce dalla nostra mente), ciò che ci circonda è fortemente influenzato dai nostri pensieri e la percezione della realtà che viviamo nasce direttamente nella nostra mente, che contribuirà a creare scenari diversi a seconda della tipologia di pensieri che produrremo.
Ecco, dunque, che pensare a qualcosa di negativo o portare avanti azioni di autocritica, non porterà di certo a costruire nulla di buono, poiché quei pensieri ci spingeranno a distrarci dalle attività quotidiane che siamo chiamati a svolgere, come il lavoro, così come i momenti di riposo e di relax che dobbiamo necessariamente concederci per rigenerare noi stessi.
Eppure i pensieri negativi contribuiranno a guastare i processi rigenerativi di cui abbiamo bisogno, e anche se non ce ne rendiamo conto ci porteranno ad entrare in un loop fatto di tristezza e malinconia, dal quale è difficile uscire fuori.
È di fondamentale importanza, pertanto, comprendere come riuscire a trasformare un dialogo interiore negativo in un dialogo interiore positivo.
Si tratta di un flusso che è stato oggetto di numerosi studi nel corso degli anni, e per il quale è stato dimostrato che ci sono delle soluzioni capaci di interrompere il dialogo negativo, riportandoci verso uno stato di tranquillità, indipendentemente dalla situazione nella quale ci troviamo.
A primo impatto può sembrare strano, o addirittura impossibile, riuscire ad avere continuamente un dialogo positivo con noi stessi anche nelle situazioni più difficili: il problema nasce dal concetto che associamo alla parola “positivo”.
Di norma siamo soliti pensare che il pensiero positivo sia caratterizzato esclusivamente da elementi felici: in realtà, invece, quando parliamo di discorsi interiori positivi facciamo riferimento a dialoghi sani e genuini anziché distruttivi.
Bisogna sempre essere coscienti che la nostra voce interiore è più potente di quel che si possa pensare, ma che il controllo dipende solo e soltanto da noi stessi.
In altre parole, la nostra voce interiore è in grado di renderci felici, portandoci al settimo cielo, ma è in grado di contribuire in maniera fattiva alla nostra realizzazione personale.
È necessario prestare attenzione anche al fatto che la nostra voce interiore può spingerci ad auto sabotarci, se non riusciamo ad averne il pieno controllo: una mente che genera pensieri negativi, e quindi soffre, paga queste pene con i dolori del corpo.
I pensieri negativi, in sintesi, ci portano a danneggiare la nostra salute.
Pensieri e discorsi negativi hanno la capacità di accelerare il nostro processo di invecchiamento, segnando non solo il nostro lato esteriore, ma assorbendo le preziose energie delle quali necessitiamo per svolgere le varie attività della nostra vita.
Se davvero vogliamo convertire i nostri pensieri negativi in positivi, dobbiamo tener conto che, almeno all’inizio, non sarà di certo un’azione facile.
Ma c’è un aspetto decisamente incoraggiante: più cercheremo con tutte le nostre forze di adottare comportamenti che generino pensieri positivi, più questi ci alleneranno a far crescere dentro di noi la naturale propensione a non produrre pensieri negativi.
Come la bellezza genera bellezza, e la felicità genera felicità, i pensieri positivi concorrono a generare altri pensieri positivi.
Per prima cosa immaginiamo il momento nel quale ci imbattiamo in qualsiasi problema che ci possa sembrare insormontabile: fare un passo indietro ci permetterà di rivalutare il modo nel quale si sta vedendo quel determinato problema.
D’altronde per ognuno di noi risulta davvero semplice riuscire a dare consigli ai nostri cari quando questi si trovano in difficoltà: il punto di forza è essere all’esterno della situazione per avere un diverso angolo di visione di quella realtà.
La prima tecnica, quindi, è quella di provare a fare la stessa cosa con i nostri progetti: iniziamo a guardare alla nostra situazione utilizzando gli occhi di una persona esterna, e questo potrà aiutarci a rimanere lontani dalle nostre emozioni, ma anche di essere mentalmente più lucidi ed obiettivi.
Secondo alcuni studi scientifici condotti da un gruppo di psicologi, questa tecnica porta inevitabilmente a pensare di meno, e quando lo si farà, sarà solo in maniera saggia anziché distruttiva.
Quello che salterà immediatamente agli occhi è come la nostra prospettiva iniziale influenzi i nostri pensieri, nonché come riuscire a cambiarla modificherà totalmente la percezione di ciò che avremo di fronte: grazie a questo cambio di vedute saremo in grado di generare pensieri positivi, che costituiranno un dialogo propositivo, capace di far emergere consigli positivi o più sani su come affrontare quella determinata situazione.
Niente di meno di quello che accadrebbe se il problema fosse di un nostro caro e noi ci trovassimo ad analizzarlo insieme a lui.
Un altro elemento che non può assolutamente essere sottovalutato è quello per il quale il continuo dialogo negativo interiore ci porta a percepire ciò che ci circonda in continuo e totale disordine.
È per questo che, in quei momenti, sentiamo una spinta a mettere in ordine i nostri spazi e la nostra casa, perché riteniamo che ripristinare l’ordine attorno a noi porterà di conseguenza anche a ristabilire l’ordine dentro di noi.
È infatti una aspetto noto come l’organizzazione dello spazio da cui siamo circondati aiuti automaticamente ad avere anche un ordine mentale migliore.
Qual è il luogo che per sua costituzione è connotato di un’autentica forma di ordine? La natura.
Trascorrere più tempo immersi nella natura ci porterà a trasformare un dialogo interiore negativo in uno decisamente più sano, perché il verde delle piante e il paesaggio naturale ci aiuteranno ad uscire fuori dai flussi di pensieri negativi, mettendo a tacere la voce negativa dentro di noi.
Un consiglio, quindi, può essere quello di uscire sempre più spesso per fare una passeggiata in un parco, in riva al mare, o all’interno delle aree verdi, e se questo non fosse possibile, si può ricorrere alla visualizzazione di fotografie che ritraggano paesaggi naturali capaci di infonderci positività e tranquillità. Non solo: anche acquistare delle piante da mettere in casa può essere un utile rimedio a generare pensieri positivi, così da aiutare il nostro cervello a smarcare qualsiasi falsa convinzione gli si possa parare dinanzi.
La capacità di convertire pensieri e dialoghi negativi in positivi è alla base di un percorso di miglioramento personale: se anche tu vuoi diventare la parte migliore di te stesso, ti invito a partecipare all’incontro che si svolgerà a Latina lunedì 17 giugno: si tratta del quinto appuntamento dell’Academy “Comunicazione Vincente”, l’innovativo percorso di formazione che ho studiato personalmente, e che finora ha aiutato centinaia di persone a guardare con occhi diversi la propria realtà, per adottare scelte più consapevoli e positive.
Per maggiori informazioni o per prenotare la partecipazione all’Academy, puoi inviare un’email all’indirizzo [email protected]