C’è un aspetto del quale dobbiamo essere sempre molto coscienti, e che riguarda la comprensione del tempo che stiamo vivendo.
Questo è un concetto che vale fortemente per l’oggi, ma che deve essere necessariamente esteso anche al domani e a tutto il nostro futuro.
Sapere quale momento della nostra vita e della Storia del mondo, stiamo affrontando ci aiuta a comprendere meglio le opportunità che esso ci mette a disposizione.
Vivere il presente con superficialità, come se ogni giorno fosse solo un numero che segue un altro, ci esporrebbe invece a gravi rischi, primo tra tutti quello di non valorizzare la nostra esistenza.
Quando parliamo di comprensione del tempo, poi, dobbiamo tenere conto di tre elementi fondamentali: il momento della nostra vita che stiamo affrontando, il tempo dell’anno che stiamo attraversando e il contesto storico nel quale ci stiamo muovendo.
Si tratta di un grande reticolato, dove questi tre aspetti si intrecciano tra loro, dando vita a strutture sempre diverse, ma soprattutto a sempre nuove opportunità.
Partiamo, ad esempio, dalla nostra attualità: settembre, lo abbiamo già detto, è un mese speciale, fatto non solo di nuove inizi, ma anche di grandi potenzialità.
E pensare che questo concetto era stato già sviluppato e assimilato molti secoli fa.
I bizantini, ad esempio, a partire dal 462, scelsero il 1 settembre come inizio dell’anno e come primo giorno del loro calendario. Non solo: sempre secondo i bizantini, la data della creazione della Terra era stata fissata il 1 settembre 5509 a.C., come a voler rafforzare la loro considerazione di questo mese.
Un altro segnale che testimonia l’importanza del momento che stiamo vivendo, possiamo trovarlo ancora oggi in Sardegna, dove il mese di settembre è chiamato in lingua sarda Cabudanni, un chiaro richiamo al Capodanno e all’inizio del nuovo anno.
Bene, se anche la Storia, quella con la “s” maiuscola, è così ricca di richiami all’importanza di settembre, che cosa aspettiamo noi a vivere intensamente e in modo fruttuoso questo momento?
Il primo consiglio che mi sento di darvi si lega fortemente al ciclo naturale della terra: infatti, come per la natura l’autunno è il mese delle potature, quello nel quale vengono eliminati i rami secchi o quelli che hanno avuto una crescita irregolare, anche per noi questo deve essere il mese nel quale andare a tagliare le attività e i rapporti che non generano energie positive.
Per capire meglio di cosa stiamo parlando, e per poter entrare in maniera più approfondita all’interno di un argomento tanto vasto quanto importante, vi faccio un esempio che ritengo molto calzante: vivere è come affrontare un lungo cammino con uno zaino sulle spalle, nel quale custodiamo ciò che abbiamo acquisito e inseriamo ciò che man mano conquistiamo.
Parliamo di ricordi e di esperienze, ma anche di impegni, di attività professionali, di legami amichevoli e sentimentali, e di tutto ciò che riempie le nostre giornate.
Quello zaino è la rappresentazione di come adoperiamo il tempo a nostra disposizione: lì dentro ci sono tutte le attività che svolgiamo quotidianamente, le persone che incontriamo, le email che scriviamo e le telefonate che facciamo o riceviamo.
Capirete subito che si tratta di un contenitore dentro il quale rischiamo che stia stretto tutto ciò che viviamo. Proprio come tutto quello che facciamo, e che vorremmo fare, sta spesso stretto nelle ventiquattro ore che compongono la nostra giornata.
Ecco, allora, che camminare con quello zaino diventa scomodo, perché l’essere così pieno lo rende difficilmente indossabile e anche decisamente pesante.
Il consiglio, quindi, è quello di andare a togliere qualcosa dalla nostra vita, per alleggerire il nostro zaino e per far sì che il nostro procedere all’interno dei nostri giorni possa essere non solo più agevole, ma anche più fruttuoso.
E torniamo così al concetto di potatura: dobbiamo andare a tagliare, perché eliminare quello che non crea benessere dentro di noi non potrà far altro che renderci migliori e più felici.
La prima cosa che potremmo fare è quella di prendere la nostra agenda e analizzare attentamente tutti gli appuntamenti e gli impegni che abbiamo fissato durante il mese di settembre: quanto di quello che abbiamo fatto, e di quanto andremo a fare, è davvero così necessario per la nostra esistenza? E quanto ci porta giovamento in termini di benessere fisico, psichico o economico, tale da dover giustificare quell’attività o quell’incombenza?
Si tratta di quesiti complessi, ai quali abbiamo il dovere di trovare una risposta, per riuscire a decifrare tutto ciò che risulta essere non necessario, o addirittura dannoso, ed estirparlo via dalla nostra vita, alleggerendo non solo la nostra agenda ma anche lo zaino sulle nostre spalle.
Un discorso analogo può essere fatto anche con i rapporti personali: prendete la lista delle vostre ultime chiamate o l’elenco degli ultimi contatti con i quali avete scambiato messaggi, e analizzate attentamente i legami che vi uniscono a quelle persone.
Spesso, infatti, ci ritroviamo a trascorre del tempo, in presenza o da remoto, con amici e conoscenti ai quali siamo legati da rapporti che non corrispondono a relazioni sane.
Questo si può verificare per molti e diversi motivi, ciascuno dei quali merita una profonda riflessione, poiché i rapporti che intratteniamo con le altre persone hanno un potere molto più forte di quanto noi possiamo solo immaginare.
Ci sono amici e amiche che ci sanno far tornare il sorriso con un solo messaggio, e altri che riescono ad assorbire in maniera tossica tutte le nostre energie, lasciandoci svuotati e privi di slancio per affrontare il resto della giornata davanti a noi.
Esaminare e sviscerare cosa ci sia alla base di tutti i nostri rapporti interpersonali è fondamentale per garantirci relazioni sane, che sappiano essere un interscambio di energie positive.
Attenzione: quando iniziamo l’attività di “potatura” della nostra vita, dobbiamo ricordare che lungo il cammino della nostra esistenza, ciò che può rallentare il nostro passo non è solo quello che balza immediatamente ai nostri occhi aprendo lo zaino che portiamo sulle spalle.
Sarebbe troppo semplice se ci fermassimo a tutte quelle incudini che ogni giorno siamo costretti a trascinarci dietro, pensando che eliminandole tutto il resto troverebbe magicamente una soluzione.
Proprio come durante un lungo cammino, infatti, sono i dettagli a fare la differenza: dobbiamo perciò analizzare tutto molto attentamente, perché anche quello che oggi può sembrarci poco influente, tra un mese potrebbe provocarci un dolore importante, e tra un anno potrebbe impedirci di andare avanti. E pensare che avremmo potuto tagliare quell’attività o quel rapporto quando ancora non ci aveva provocato danni pesanti.
Il concetto del togliere può essere anche esteso alla nostra casa o al nostro ufficio, che sono spesso invasi da oggetti che non hanno per noi alcun valore, ma dai quali facciamo fatica a separarci: dobbiamo invece ricordare sempre, che anche l’ambiente nel quale viviamo influisce sulle nostre emozioni e sulle nostre energie, e muoverci in uno spazio ordinato ci aiuta a non perdere il nostro equilibrio interiore.
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