Ci sono fondamentalmente due macro categorie che compongono ciascuno di noi: queste sono fatte dagli elementi diretti e da quelli indiretti.
Per diretti potremmo indicare tutto ciò che ci forma, come ciò di cui ci nutriamo, ciò che pensiamo, ciò che facciamo (nella speranza che sia coerente con ciò che pensiamo), ma anche ciò che indossiamo, e così via.
Per indiretti, invece, potremmo intendere tutto ciò che ci influenza direttamente, pur non essendo una parte specifica di noi.
Un esempio potrebbero essere le persone che frequentiamo, i luoghi che visitiamo, così come tutto ciò che entra in diretto contatto con la nostra parte cosciente e che fa parte della nostra quotidianità.
E in questo contesto, uno degli aspetti più sottovalutati, quando pensiamo a come migliorare la nostra vita in termini di produttività e felicità, è il nostro ambiente di lavoro.
Ci sono due principali filosofie di pensiero a riguardo: la prima contraddistingue tutti coloro che pensano che l’ambiente di lavoro sia un elemento sul quale non hanno possibilità di intervenire.
Che si lavori all’interno di un’azienda, di un negozio, o semplicemente dentro la nostra abitazione privata, l’idea è quella che i fattori che compongono il luogo dove noi lavoriamo non dipendono direttamente da noi, ma da una serie di elementi che non possiamo modificare o alterare.
E quindi facciamo in modo di farci andare bene quel contesto, anche se in realtà ha ripercussioni non positive sul nostro umore e sulla nostra produttività.
La seconda, invece, contraddistingue tutti coloro che pensano come in ambito professionale il lavoro rappresenti il fattore più importante, e che l’ambiente dove esso venga svolto sia solo un contorno, un po’ come la cornice per il quadro.
Questo modo di pensare e intendere l’ambiente dove svolgiamo le nostre attività, non è solamente riduttivo, ma anche potenzialmente molto pericolo. Perché pensare che si possa lavorare in un qualsiasi contesto, purché si svolga una determinata mansione, può condurre, a medio-lungo termine, a far emergere problematiche profonde, che neanche potevamo lontanamente immaginare.
Iniziamo con il fare chiarezza su cosa sia realmente l’ambiente di lavoro: non è solo un luogo formato da una scrivania, una sedia, un computer, o tutte le attrezzature che identificano una determinata professione, ma è il luogo dove ciascuno di noi deve poter esprimere pienamente tutte le proprie potenzialità, professionali ma anche personali.
Non dimentichiamoci, infatti, che lavorare non significa solo ripetere delle azioni secondo una procedura predeterminata, ma rivelare tutta l’energia positiva che risiede dentro di noi.
Perché questo accada non è sufficiente che l’ambiente di lavoro sia solo accogliente o confortevole, come magari fresco d’estate e caldo d’inverno: il luogo dove noi svolgiamo la nostra attività deve essere soprattutto adeguato.
Ma adeguato a chi o a cosa?
In primo luogo a noi, che siamo i protagonisti di questo impegno: come degli attori che si trovano su un palco, anche noi dobbiamo sempre sentirci a nostro agio nell’ambiente di lavoro, per muoverci con disinvoltura e naturalezza.
Ecco, quindi, che elementi come l’ordine e la pulizia sono determinanti per rendere un ambiente adeguato alla propria attività.
Avere la possibilità di ricercare velocemente un articolo o un documento, perché archiviato o inventariato in maniera corretta, è fondamentale nella gestione del nostro tempo e delle nostre energie. Ma non solo: l’ordine concorre anche a mantenere positivo il nostro umore, perché sappiamo perfettamente che non riuscire a trovare ciò che cerchiamo, a causa de disordine che ci circonda, è una delle prime cause di stress e di frustrazione.
E lo stress e la frustrazione sono acerrimi nemici della nostra felicità e della nostra produttività.
Un altro elemento è la cura dell’ambiente di lavoro: apportare un nostro tocco personale può rendere accogliente anche un luogo di base percepito come ameno.
Per farlo non bisogna immaginare di ristrutturare il proprio ambiente di lavoro, ma semplicemente di inserire un elemento che possa farcelo sentire maggiormente nostro, come una fotografia, una pianta, o una particolare fragranza per ambienti.
A tal proposito, non dimentichiamoci che tutti i nostri sensi concorrono all’espressione della nostra produttività: non è solo ciò che vediamo davanti a noi a rendere un ambiente adeguato, ma anche tutti i fattori che possano entrare positivamente in sintonia con gli altri quattro sensi a nostra disposizione.
Uno tra questi, che ha un impatto forte su di noi, molto più di quanto si possa solo immaginare, è l’udito: moderare i rumori e gli schiamazzi, tenere in modalità “vibrazione” i nostri cellulari, mettere un sottofondo musicale che possa rasserenarci, sono tutti accorgimenti capaci di conciliare la nostra attività professionale, stimolando la creazione di un equilibrio interno a noi stessi.
Ma, come detto in precedenza, i fattori che compongono noi stessi e i luoghi che viviamo, si mescolano e interagiscono tra loro: è importante ricordare, che anche noi facciamo parte dell’ambiente che viviamo, e che non dobbiamo concentrarci solo su ciò che c’è attorno, ma dobbiamo pensare attentamente anche a noi.
Ecco, quindi, che è importante essere sempre in ordine anche nell’aspetto estetico, come vestire in modo adeguato, curare la nostra igiene personale, utilizzare una profumo che sappia farci sentire bene ogni qual volta ne apprezziamo la fragranza indosso.
Quello che dobbiamo combattere con maggiore attenzione ed energia è la trasandatezza di noi stessi e dei luoghi che viviamo per svolgere le nostre attività lavorative: anche se operiamo da casa, dobbiamo pensare che tutti i gesti che compiamo durante la nostra attività professionale sono al di fuori dell’ambiente domestico. È importante, quindi, non restare in abiti eccessivamente casual, ma curare il proprio aspetto che se chi ci vedrà lo farà solamente attraverso una piccola videocamera installata sul nostro computer.
Come già detto in passato, tutto ciò che facciamo dobbiamo farlo per noi e per l’influenza positiva che questo può avere sul nostro umore e sul nostro benessere, e non per l’immagine che gli altri avranno di noi.
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