Quasi 200 persone hanno partecipato ieri a Borgo Hermada alla fiaccolata organizzata dal Comitato Voce Propositiva per sensibilizzare le istituzioni affinchè i due marò detenuti in India, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone possano ritornare in Italia. Ironia della sorte, alla fiaccolata c’era una larghissima rappresentanza della Comunità indiana che risiede nel comprensorio di Borgo Hermada. Pochi invece i terracinesi e gli abitanti del borgo in particolare. Questa la nota stonata che il comitato organizzatore ha voluto puntualizzare, sottolineando allo stesso tempo che l’obiettivo è stato centrato. Il corteo, con in testa i responsabili del comitato, il vice sindaco Gianfranco Sciscione, gli assessori Marcuzzi e Minutillo e altri consiglieri comunali come Apolloni e Carinci, è partito all’altezza della Chiesa Sant’Antonio da Padova e si è snodato su Viale dei Bonificatori per arrivare al Monumento che ricorda i 70 anni del Borgo. Qui c’è stato un intervento del vice Sindaco Gianfranco Sciscione che ha ringraziato gli organizzatori per questa lodevole iniziativa. Va ricordato che la fiaccolata è stata organizzata in collaborazione con la Comunità indiana del posto. Lo slogan della manifestazione è stato “Liberi”, detenuti in India con ingiusta accusa per altro smentita da prove concrete di estraneità ai fatti. Sono trascorsi più di due anni e mezzo dall’arresto dei due marò, i due fucilieri della Marina in missione antipirateria a bordo della petroliera Enrica Lexie. Per la giustizia indiana avrebbero sparato contro un peschereccio, scambiato per una nave pirata, ed ucciso due uomini, Salestian Jelastine e Ajesh Pinku. L’episodio è avvenuto in acque internazionali. Latorre e Girone hanno sempre sostenuto di aver obbedito ad un ordine. Lazio Tv