Choc alla Caffarella a Roma, asinella legata e violentata da un pastore
CAFFARELLA: ANIMALISTI ITALIANI ONLUS DENUNCIA ABUSI SESSUALI SU ASINO I Carabinieri: “Sono le guardie del Parco competenti per il territorio”In anteprima in allegato il video della violenzaIl Vicepresidente degli Animalisti Italiani Onlus – www.animalisti.it – Pierpaolo Cirillo:“Inaccettabile che non ci sia stato ancora un intervento delle autorità”Roma, 2 febbraio 2016 – Asinello subisce molestie sessuali da parte di un pastore, Animalisti Italiani Onlus – www.animalisti.it – denuncia il fatto ma dalle Forze dell’Ordine nessun intervento effettivo. E’ il 25 gennaio quando a seguito di una segnalazione di una cittadina che regolarmente porta a passeggio i suoi cani presso il Parco della Caffarella, un membro del direttivo romano di Animalisti Italiani Onlus si reca, insieme alla signora stessa testimone delle violenze, presso i Carabinieri della Stazione Tuscolana. Ebbene, a una settimana dalla denuncia il Vicepresidente degli Animalisti, Pier Paolo Cirillo, va nuovamente in Caserma per avere aggiornamenti sugli sviluppi della vicenda. Stiamo parlando esattamente del primo febbraio. La risposta? “Dovere rivolgervi alle guardie del Parco”.Siamo difronte ad un vero e proprio rimpallo delle responsabilità. “La persona che tiene l’asino e anche delle pecore – precisa il Vicepresidente Cirillo – vende al dettaglio prodotti caseari secondo alcune segnalazioni dei cittadini residenti. Questi animali vengono tenuti abusivamente nel parco, abbiamo quindi chiesto, per il bene della collettività, anche degli accertamenti sulle condizioni igienico-sanitarie dei capi di bestiame. Eppure dai Carabinieri nessuna risposta. Siamo stati dirottati altrove, ovvero alle guardie del Parco”.L’Associazione non può che provare rammarico per il mancato intervento da parte delle Istituzioni. Com’è possibile che si temporeggi in questo modo su una vicenda così squallida, dove un uomo ha approfittato sessualmente di un animale e tiene un gregge in un parco pubblico?“Non mi spiego – rincara la dose Cirillo – il motivo per cui le Forze dell’Ordine non siano intervenute concretamente per andare in fondo alla vicenda. Cosa deve accadere più che una violenza, occupazione di suolo pubblico abusiva, la detenzione di un gregge di pecore, la produzione e vendita illegale di prodotti caseari, per far intervenire le autorità? E tutto questo avviene in un parco pubblico frequentato da numerosi cittadini. Continueremo – conclude Cirillo – a seguire la vicenda da vicino e a chiedere alle Istituzioni che finalmente venga riconosciuto come reato grave la zooerastia”.ATTENZIONE IMMAGINI FORTI
Pubblicato da Animalisti Italiani Onlus su Martedì 2 febbraio 2016