Pareggio dal retrogusto amaro per il Latina che al Francioni riscatta solo in parte la sconfitta subita contro il Bassano non andando oltre l’1-1 con il Barletta. Una gara giocata bene dai nerazzurri ma condizionata dall’espulsione di Fossati all’ultimo minuto del primo tempo. Buon Latina in avvio.
Subita aggressiva la manovra dei pontini che presentano in campo le novità di Martignago e Kola, posizionati rispettivamente sull’out di destra e sinistra. A centrocampo torna Fossati sacrificando alla causa capitan Berardi. Al suo posto Burrai e l’interditore Matute. Il primo tiro in porta, però, è del Barletta che ripare per vie centrali e al 9′ si fa pericoloso con Hanine che spara a rete dal limite facendo la barba al palo. Ma è un ottimo Latina che pressa alto e cerca di affondare negli spazi aperti dagli ottimi Kola e Martignago. Il Barletta si limita a controllare e tentare le ripartenze ed è di nuovo in avanti al 30′, quando il solito Hanine punta Cafiero sulla sinistra e poi mette al centro un tiro-cross insidioso che Martinuzzi devia in calcio d’angolo. Subito dopo grossa occasione del Latina. Burzigotti lancia lungo trovando lo scatto di Kola che entra in area e spara a rete trovando però sulla propria strada l’ottima opposizione di Pelagias che in spaccata salva tutto. Nel botta è risposta di una gara giocata su ritmi altissimi e senza troppi tatticismi è il turno degli ospiti. Sulla sinistra Mazzeo trova il buco giusto, guadagna la linea dei 20 metri e poi tira in diagonale la grande risposta di Martinuzzi. Poco prima del riposo tocca al Latina: angolo di Burrai e testata di Cafiero che esce di poco alto sulla trasversale di Marino. Ma il finale è tutto del Latina. Al 42′ lancio perfetto di Burrai che pesca Martignago sul limite del fuorigioco. Il giovane ex Cittadella vola in porta ma ai venticinque metri trova lo sbarramento dell’ottimo Marino uscito alla disperata. C’è solo il Latina, ma proprio un secondo prima del riposo arriva la doccia fredda: Fossati perde palla al limite dell’area, poi sgambetta Pelagias. Per l’arbitro ci sono gli estremi per il secondo giallo, a dire il vero, troppo severo.