Alle 16 e 49 del Primo maggio si è materializzato il sogno di una città, che ha dimostrato con orgoglio il senso di appartenenza. Trent’anni di attesa per rivedere il Latina Calcio in serie C1.
Il 26 luglio inizia a lavorare un gruppo partito alla volta di Ovindoli con la certezza di disputare la serie D. Dopo l’anno di transizione deludente dal punto di vista dei risultati, la volontà della società era di rimediare agli errori commessi e puntare ancora ad un campionato da vertice. L’accostamento di un tecnico di spessore come Stefano Sanderra è stato il primo segnale della politica adottata dalla società, che nel frattempo aveva congedato Giancarlo Sibilia. La voglia di bruciare le tappe e il terremoto che ha scosso l’organico di Lega Pro la scorsa estate ha indotto però quella stessa società a tentare in corsa il ripescaggio in Seconda Divisione. Detto e fatto. Dal 4 agosto l’US Latina Calcio è una delle sette squadre ripescate incluse nel raggruppamento C, ridotto a 16 formazioni. A giocatori dall’ottimo curriculum si uniscono giovani di belle speranze ed altri in cerca di riscatto. Il mercato viene gestito dallo stesso Sanderra insieme al direttore sportivo Mauro Faccio, con la collaborazione del direttore tecnico Gianfranco Mannarelli. Diversi giocatori hanno lavorato con il mister in passato. Le prime uscite mettono in mostra una squadra che, sconfitta in Coppa Italia con il Pomezia a parte, si dimostra solida e pratica. Alla quarta giornata di andata la vittoria sull’Avellino vale il primato. Da quel momento, è il 19 settembre, il Latina non si schioda più da quella posizione. Nel girone di andata la marcia è spedita. Il Latina non dà spettacolo, bada al sodo, puntando su una difesa impermeabile. Si dice di un Latina che segna poco, ma le potenziali lacune in attacco sono colmate dalla sorpresa Tortolano, il baby prodigio che incanta con le sue prodezza da fuori area. Memorabile il gol da metacampo a temo scaduto sul campo del Milazzo. La lunga pausa natalizia e la penalizzazione, poi annullata, di due punti, gettano l’ombra del dubbio che il meccanismo perfetto possa incepparsi. I tre pareggi consecutivi interni con Matera, Milazzo e Pomezia avvicinano il Trapani, l’unica a battere il Latina. Sanderra corre ai ripari, passa dal 4-4-2 al 4-1-4- 1. Il risultato è ottimo. Cinque vittorie consecutive, tutte per 2-0, fino al trionfo di Lamezia. La vittoria è stata salutata dagli aspiranti primi cittadini. Si sono espressi i principali candidati Giovanni Di Giorgi e Claudio Moscardelli. Per entrambi la promozione è una base di partenza. Da qui si può continuare a decollare. Dal D’Ippolito al Francioni, la lunga marcia trionfale del popolo nerazzurro
Dal D’Ippolito al Francioni, la lunga marcia trionfale del popolo nerazzurro
Alle 16 e 49 del Primo maggio si è materializzato il sogno di una città, che ha dimostrato con orgoglio il senso di appartenenza. Trent’anni di attesa per rivedere il Latina Calcio in serie C1, tanti quanto i quasi 1200 chilometri di distanza, andata e ritorno compresi, tra il capoluogo pontino e Lamezia Terme. Un pezzo di Latina in Calabria per poter dire un giorno “Io c’ero”. Alla festa sul campo, si è unita a distanza quella per le vie del centro di Latina, non con le consuete immagini di giubilo, caroselli, bandiere e traffico in tilt! C’è persino chi non ha atteso nemmeno il termine della partita per esultare. Finita qui? Assolutamente no. Oltre mille persone ad aspettare il ritorno del pullman della squadra, che non ha mai smesso di cantare e ballare per tutto il viaggio di ritorno. In viale XXI è partito il corteo dei tifosi. Tutti a piedi per scortare i vincitori fino allo stadio Francioni illuminato per la grande occasione. Vie del centro ancora una volta bloccate, in un clima scudetto o da campionato del mondo. Quindi l’arrivo a piazzale Prampolini, la folla, gli applausi, l’ovazione. Il calcio è aggregazione. Tutti in gradinata, come se fosse la curva a Nord a fine partita. Cori a squarciagola, molti dei quali chiaramente di scherno contro i vicini della provincia di Frosinone. E’ il richiamo ad un derby, che complici le disavventure dei canarini, potrebbe tornare la prossima stagione. Poi la tradizionale corsa verso i tifosi, brindisi, doccia per tutta. All’alba la città è andata a dormire, continuando a sognare. Ma il sogno, a volte può diventare realtà.
Dal Corriere Pontino del 3 maggio 2011