Va al Pronto Soccorso di Terracina per un dolore lancinante alla testa.
Preoccupata (da anni soffre di pressione alta e sa che può accaderle qualcosa da un momento all’atro) chiede inutilmente di essere sottoposta a Tac. La mandano a casa con le pasticche del mal di testa.
La mattina dopo sente un fortissimo colpo alla testa. La palpebra dell’occhio sinistro si abbassa (poi le diranno che è per sempre!).
Torna al pronto soccorso e il medico di turno le dice: “ora si che possiamo fare la tac”.
Diagnosi di aneurisma. I medici di Terracina le dicono: “nulla di grave ti mandiamo a Latina per approfondimenti”.
In ambulanza arriva a Latina ed viene operata in emergenza per tamponare il rischio di rottura dell’aneurisma.
Le dicono: “ti è andata bene potevi morire!”
Il caso di malasanità è stato denunciato dall’avvocato della donna, Renata Mattarelli, che ha inviato una nota all’Asl di Latina per verificare una composizione bonaria e pacifica della vicenda:
“Nell’interesse di ……………………. per richiederVi tutti i danni inerenti e conseguenti agli errori medico-sanitari del Vs. personale c/o il DEA del PO di Terracina (LT).
Infatti, alle ore 20:28 dell’11.02.22 la mia assistita accedeva c/o il suddetto Pronto Soccorso lamentando una fortissima ed inconsueta cefalea in rialzo pressorio.
Nell’occasione la pz. informava il Vs. personale sanitario di soffrire da anni di ipertensione trattata con farmaci.
Dopo circa un’ora e mezza dall’accesso la pz. veniva sottoposta ad esami del sangue ed ECG.
Non veniva sottoposta ad esame obiettivo ed intervistata dall’infermiera di turno, mentre il medico era seduto a distanza, non era in grado di ascoltare.
Preoccupata per le proprie condizioni di salute e in particolare della propria ipertensione, con cui aveva oramai familiarità e conoscenza degli effetti avversi, chiedeva inutilmente di essere sottoposta a Tac.
Alla pz. veniva invece propinato un farmaco per l’abbassamento della pressione e rassicurata dalla diagnosi di un “semplice mal di testa” veniva dimessa alle ore 23:36.
La mattina seguente ……………………. avvertiva un fortissimo e doloroso colpo alla testa con conseguente abbassamento non più controllabile della palpebra sinistra.
Contattato il medico di famiglia veniva indirizzata con urgenza al DEA di Terracina (LT) dove il medico di turno, informato del precedente accesso della pz. e della sua richiesta richiesta di Tac, esclamava che effettivamente “ora anche un bambino comprenderebbe che dobbiamo fare una Tac”.
Detta Tac diagnosticava un aneurisma e la pz., a cui veniva riferito dai sanitari che non si tratta di “nulla di serio”, veniva trasportata in emergenza presso il PO S. M. Goretti di Latina per essere sottoposta ad delicato intervento chirurgico di embolizzazione.
Il 28.02.22 la pz. veniva dimessa.
Sottoposta a successive visite specialistiche, ……………………. è gravata da patologie iatrogene inesistenti al primo accesso al DEA: anuerisma; abbassamento ed insensibilità alla palpebra sinistra; cecità ad un occhio; evidenze fisiognomiche incidenti sull’estetica; principio di sindrome depressiva post-trumatica da stress in rapida evoluzione; ecc.
E’ evidente, poiché documentata, l’omessa diagnosi di un aneurisma in via formazione proprio mentre la pz. si trovava sotto la negligente, imprudente e comunque inadempiente gestione diagnostica-terapeutica del Vs. personale sanitario.
E’ evidente che se ……………………. (in anamnesi qualificata da ipertensione e da sintomatologia specifica) fosse stata sottoposta agli ulteriori e mandatari esami previsti dalle linee guida per il tipo di caso (e in particolare alla Tac, peraltro richiesta ma negata alla pz.), non patirebbe i gravi danni alla salute per cui si scrive.
Diversamente, una tempestiva diagnosi – da effettuarsi all’esito di un’attenta (quanto mancata) anamnesi prossima e remota; da un esame obiettivo (mai effettuato); dagli esami strumentali e biologici per il caso (mancati), quantomeno una attenta osservazione della pz. (imprudentemente dimessa) – avrebbe consentito un approccio terapeutico (medico e chirurgico) idoneo a prevenire ed evitare la formazione dell’aneurisma dei conseguenti danni.
Vi invito pertanto a prendere contatto con questo studio (sede di Latina) per verificare gli estremi di una composizione bonaria e pacifica della vicenda.”
Avv. Renato Mattarelli