Le costringevano a prostituirsi sulla via Ardeatina nell’area tra Pomezia, Aprilia, Ardea e Albano Laziale, e poi pretendevano, con le minacce e anche con le botte, gran parte dei loro guadagni.
A scoprirlo sono stati i Carabinieri della Compagnia di Pomezia che hanno arrestato sei uomini, due di nazionalità romena e quattro italiani tutti residenti nella provincia romana tra Ardea, Pomezia, Marina di Tor San Lorenzo e Lanuvio, ad eccezione di un pensionato incensurato di Aprilia. Le accuse per loro sono di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e estorsione.
Le indagini sono partite dopo la denuncia di una giovane prostituta, che stanca delle violenze e dei soprusi subiti, si è presentata in caserma. Subito sono scattate le indagini dei militari che, grazie anche alle attività tecniche, sono riusciti a ricostruire come gli arrestati attraverso minacce e violenze costringevano le donne, tutte di origini romene tra i 20 e i 30 anni, a consegnargli il 70% dei guadagni giornalieri, che potevano arrivare fino a 200 o 300 euro. Spesso poi alcuni di loro accompagnavano le donne sul “posto di lavoro”, e le riportavano a casa a fine giornata, anche in questo caso dietro la corresponsione di una somma di denaro. Due degli arrestati sono stati portati in carcere a Velletri, gli altri quattro ai domiciliari. (Lazio Tv)