L’interdizione dopo la morte di Gianluca Masala.
Divieto alla balneazione, alla navigazione, alla sosta, all’ancoraggio, alla pesca e a ogni altra attività nel tratto di costa compreso tra la Grotta delle Capre e la Grotta Maga Circe, nel Comune di San Felice Circeo. L’ordinanza, emessa dall’ufficio circondariale marittimo di Terracina nell’ottobre del 2010 e ribadita il mese successivo con un’altra ordinanza comunale, è divenuta operativa soltanto da qualche giorno. Ad accelerare il processo, la tragedia dello scorso 16 marzo quando il 20enne Gianluca Masala perse la vita precipitando dagli scogli. Un volo di 18 metri che poteva essere evitato se solo l’ordinanza fosse stata operativa a tempo debito pur essendosi registrato l’incidente a pochi metri dall’area interdetta. Il cartellone sul quale si legge a caratteri cubitali che l’area è pericolosa «per il distacco di massi e per possibili fenomeni di smottamento della parete rocciosa» è apparso solo da qualche giorno. Interdetto anche lo specchio d’acqua fino a 50 metri dagli scogli. Magra consolazione per la famiglia Masala che, pur non potendo mai più riabbracciare Gianluca, sa che simili tragedie non si verificheranno mai più. -Lazio Tv-