Il Miur ha confermato lo sciopero del comparto scuola il 24 e 25 settembre 2020. In Provincia di Latina la protesta coincide con il primo giorno di scuola. Si tratterebbe così del secondo ostacolo alla già complessa ripresa delle lezioni, dopo lo stop per il referendum del 20 e 21 settembre per il 90% delle scuole pontine che rimarranno chiuse per ospitare i seggi.
Lo sciopero è stato indetto dai sindacati di base per l’intera giornata del 24 e del 25 settembre e riguarda tutto il mondo della scuola e dell’università: personale dirigente, docente, Ata, Ricerca. Le sigle interessate – Unicobas Scuola e Università, Usb P.I., Cobas Scuola Sardegna e Cub Scuola Università e Ricerca – non raccoglieranno forse un’adesione massiccia, ma potrebbero provocare comunque disagi notevoli, dìfacendo incrociare le braccia a docenti, personata Ata, ausiliari, tecnici e amministrativi delle scuole e delle università. «Non potrà essere garantita la didattica», la formula che adotteranno i dirigenti di elementari, medie e superiori. «Non si può sapere per tempo la portata dell’adesione allo sciopero, il preside non può infatti sapere prima quali e quanti docenti aderiranno alla protesta; ci sono rischi di nuove interruzioni», ha confermato il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, Antonello Giannelli.
I motivi dello sciopero
Ieri pomeriggio Unicobas ha avviato un’assemblea sindacale on line per la quale si sono registrati, spiega il segretario nazionale Stefano d’Errico, non meno di 6mila contatti con 35mila persone raggiunte.
Le rivendicazioni sono diverse:
- massimo 15 alunni per classe
- assunzione di 240mila insegnanti
- stabilizzazione dei 150mila precari con 3 anni di servizio attraverso un concorso accessibile a tutti
- aumento degli organici della scuola dell’infanzia
- stabilizzazione diretta degli specializzati di sostegno
- percorsi di specializzazione per chi ha esperienza pregressa
- assunzione di almeno 50mila collaboratori scolastici per ricoprire i “paurosi vuoti” in organico per la vigilanza e garanzia del full time per tutti gli ex lsu-Ata internalizzati
- incremento di 20mila fra assistenti amministrativi e assistenti tecnici, nonché di tutto il personale necessario “per sopperire alle migliaia di soggetti fragili che dovranno essere tutelati”.