I giudici hanno tempo fino a domenica per esprimersi sulla richiesta dei domiciliari per l’ex sindaco di Sperlonga Armando Cusani in finito in carcere a gennaio scorso nell’ambito dell’operazione Tiberio. Ma la decisione dei del collegio penale presieduto dal giudice Francesco Valentini, in merito alla quale il pubblico ministero Valerio De Luca ha espresso parere favorevole, potrebbe arrivare già nelle prossime ore.
Il 13 giugno invece si torna nell’aula della Corte di Assise del tribunale di Latina dove ha preso il via il processo anche nei confronti di Antonio Avellino, Andrea Fabrizio, Isidoro Masi, Massimo Pacini e Nicola Volpe. Insieme all’ex presidente della Provincia sono accusati a vario titolo di corruzione e turbata libertà di incanti. Sono state stralciate, invece, le posizioni di Alessandra Bianchi, Mauro Ferrazzano, Domenico D’Achille e Gianpietro De Biaggio, finiti nella stessa indagine ma che hanno scelto di essere giudicati con riti alternativi.
Nel corso della prima udienza del processo, durata oltre 4 ore e a cui Cusani ha scelto di non partecipare, sono state avanzate una serie di eccezioni preliminari e richieste di misure cautelare alternative sulle quali il tribunale si è riservato di decidere. Ammesse le costituzioni di parte civile dei Comuni di Prossedi e Priverno, dell’associazione antimafia Antonino Caponnetto, del vicino dell’hotel Tiberio da cui sono partite le indagini e di quattro consiglieri d’opposizione di Sperlonga per danno di immagine. (Lazio Tv)