“Mio fratello è uno che portava il sorriso anche quando non lo avevamo, quando eravamo tristi. Era felice, un ragazzo educato, se serviva una mano aiutava il più debole, che se aveva un euro in tasca lo donava e restava senza”.
E’ il racconto che Daniel Muratovic, fratello di Leonardo, fa all’Adnkronos del fratello minore ucciso nella notte davanti a una discoteca. Per lui, arrivato in commissariato ad Anzio per portare le medicine e un cambio al padre arrestato, un doppio dramma consumato in poche ore: prima la morte del fratello, poi l’arresto del padre per aver accoltellato due buttafuori del locale. “Nel momento più buio Leonardo arrivava portando allegria, era il sole nel buio. Ultimamente mi aveva detto di star meglio, di sentirsi bene, che la sua vita stava migliorando, che aveva iniziato a credere in Dio, che era contento, che si era fidanzato. Lavoricchiava, stava a casa con mamma e papà. Era felice e lo hanno attirato in una trappola”.
Daniel infatti afferma che gli amici gli hanno raccontato che Leonardo è stato chiamato per uscire fuori dal locale. Lui si è fidato ed è stato ucciso. “Non volevano problemi all’interno”, dichiara il fratello.