E’ un Natale avvelenato quello che sta vivendo il panorama politico di Ponza dopo che alcune presunte operazioni immobiliari sono finite nel tritacarne mediatico dell’inchiesta “Mafia Capitale” della Procura della Repubblica di Roma.
I consiglieri comunali di minoranza Francesco Ferraiuolo e Sergio D’Arco sono stati querelati per diffamazione dal sindaco giornalista della principale pontina, invitati a dare le giuste risposte dopo la pubblicazione di un articolo nelle cronache di Roma del quotidiano “Il Messaggero” che dal, titolo “Carminati voleva conquistare Ponza”, getta – a dire dei due esponenti dell’opposizione – un’ombra infamante sull’Amministrazione Comunale di Ponza. Si raccontava proprio di un’intercettazione del 13 dicembre 2012, che, coinvolgendo – o almeno pare – il ruolo di un assessore ed un funzionario del Comune di Ponza nella pianificazione di una speculazione immobiliare da realizzare sull’isola pontina, nel corso della quale uno degli interlocutori arriva a dire al telefono “in comune ci avemo gli appoggi giusti”. L’ex sindaco Ferraiuolo e D’Arco non avrebbero mai immaginato quella che definiscono l’inappropriata risposta di Vigorelli sollecitato ad assumere prontamente i provvedimenti necessari a tutela della sua onorabilità e dell’amministrazione che rappresenta Insomma per Ferraiuolo e D’Arco la loro è stata soltanto una normale e premurosa iniziativa a difesa dell’istituzione comunale senza nessun intento diffamatorio o speculativo che dir si voglia, come traspare in maniera chiarissima dalla loro nota. Insomma il loro è stato solo un segnale di allarme democratico perché il loro ragionamento è stato fatto in buona fede per il bene pubblico. Su un punto Ferraiuolo e D’Arco, dopo aver appreso da Vigorelli che i personaggi menzionati da “Il Messaggero” non hanno mai avuto a che fare con l’amministrazione comunale, sono stati intransigenti: non siamo degli infami. Nella sua controreplica il sindaco di Ponza ha gettato ulteriore benzina sul fuoco delle polemiche e, rivelando di aver ricevuto numerosi attestati di solidarietà da tanti suoi isolani, ha accusato Ferraiuolo e D’Arco di rovesciare la frittata: si travestono da agnellini e dicono che la loro era solo una amorevole premura nei suoi confronti perché il loro è stato solo e semplicemente un invito a fare chiarezza dopo l’articolo del Messaggero sulle brame dei delinquenti di mafia capitale. Vigorelli, che era stato invitato a dimettersi, non vuole proprio sentir parlare di perdono nei confronti di Ferraiuolo e D’Arco: hanno governato a Ponza per molti decenni, non sono degli sprovveduti, sanno che le parole sono pietre. Se non se ne sono resi conto, è peggio, è molto più grave. Vigorelli conferma di aver denunciato anche i responsabili dei blog di “Ponza Racconta” di “Ponza nel Cuore” per la lunga lista di scritti ingiuriosi, per le maldicenze e le falsità di cui sono state intrise le loro pubblicazioni in questi ultimi mesi. La polemica politica è il sale della democrazia ma per lo sceriffo Vigorelli sono andati di aceto e dovranno bere l’amaro. Lazio Tv