Ebbene si. Se tutti i giorni i media ci tempestano con frasi del tipo “pace fiscale”, “condono fiscale” rottamazione ter”, di fatto Agenzia delle Entrate Riscossione continua a notificare cartelle di pagamento, intimazioni ed ipoteche anche per somme prescritte ed oltretutto per importi milionari.
Questo è quanto accaduto a un contribuente residente nell’Agro Pontino il quale per ben due volte si è visto intimare il pagamento di oltre 1.4000.000,00 euro entro e non oltre 5 giorni dal ricevimento dell’atto, con tanto di allegato bollettino postale per eseguire il pagamento.
Per ben due volte il contribuente impugnava l’intimazione di pagamento con il patrocinio dell’Avv. Tiziana Chiapponi, ottenendo l’annullamento di alcune cartelle di pagamento.
Eppure ciò non è bastato: infatti, in presenza dell’intervenuto annullamento giudiziale di alcune cartelle di pagamento e della pendenza del giudizio di appello, per una parte delle stesse, il malcapitato contribuente si è visto notificare dall’Agenzia delle Entrate Riscossione un atto con il quale gli veniva nuovamente intimato il pagamento dell’ingente somma di oltre 1.400.000,00 entro 30 giorni dal ricevimento dello stesso, allegando anche in questo caso il bollettino di pagamento, avvertendolo che in caso contrario avrebbe provveduto ad iscrivere ipoteca per il doppio dell’importo (quindi per appena (sic!) 2.800.000,00) sugli immobili del contribuente.
Chiaramente il contribuente, forte delle proprie ragioni, si rivolgeva nuovamente all’Avv. Tiziana Chiapponi, la quale con motivato ricorso si opponeva al preavviso d’iscrizione d’ipoteca.
Si costituiva in giudizio l’Agenzia delle Entrate la quale si opponeva alle eccezioni sollevate dal contribuente, insistendo per la legittimità dell’iscrizione a ruolo delle somme richieste in pagamento nonché della preannunciata iscrizione d’ipoteca, affermando che il contribuente
continuava ad impugnare ogni atto notificatogli ripetendo sempre gli stessi motivi (sic!).
Ed invero, è evidente e doveroso che il contribuente abbia continuato ad impugnare ogni nuovo atto notificatogli relativo alla stessa pretesa tributaria. E la ragione è presto detta: Agenzia delle Entrate Riscossione non ha preso in alcun esame l’intervenuto annullamento di alcune cartelle, continuando a richiederne illegittimamente il pagamento, minacciando, vieppiù, l’iscrizione d’ipoteca sulla base delle stesse. Senza poi considerare che il ricorso avverso il resto delle cartelle è ancora in attesa della sentenza di definizione del giudizio.
Ebbene, in sede di prima udienza la Commissione Tributaria Provinciale di Latina, analizzato sommariamente il ricorso proposto dal contribuente, ha deciso di sospendere l’efficacia esecutiva delle cartelle di pagamento e del preavviso d’iscrizione d’ipoteca impugnato.
Soddisfazione, dunque, per l’Avv. Tiziana Chiapponi e per il contribuente, il quale può finalmente tirare un sospiro di sollievo.