La regione Lazio rischia di passare da zona gialla a zona a arancione. Oggi pomeriggio la cabina di regia Benessere Italia analizzerà il report dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute e gli indicatori per determinare se un territorio meriti la zona rossa, arancione o gialla.
Successivamente, il ministro Roberto Speranza potrebbe emanare l’ordinanza che poi potrebbe entrare in vigore da domenica 22 novembre. Secondo quanto trapelato, il caso del Lazio sarà valutato con attenzione, anche se gli ultimi risultati fanno ben sperare.
La Regione si è detta pronta ad una eventuale stretta ma, al momento, poiché i colori scattano in base ai dati sembra difficile che la prima regione dove l’indice Rt è sceso sotto l’1 cambi fascia di rischio.
L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, al termine della videoconferenza della task-force regionale per Covid-19 con i direttori generali delle Asl e aziende ospedaliere, policlinici universitari e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di giovedì 19 novembre, ha annunciato come l’indice Rt sia attestato a 0.9.
Non c’è però solamente l’indice Rt da tenere in considerazione. La percentuale dei posti letto di terapia intensiva occupati nel Lazio, infatti, ha superato la soglia critica diffusa dall’Agenas, l’agenzia per i servizi sanitari regionali che ha messo l’asticella al 30%, mentre la regione che accoglie la Capitale ora è al 32%. Non solo, sono infatti 329 i posti letto occupati negli ospedali laziali.