Nato e cresciuto a Fondi, 25 anni di cui 10 già trascorsi a coltivare la sua più grande passione: la recitazione. Ruoli interessanti, al cinema e in teatro, ma anche la fondazione di una promettente impresa di spettacolo.
È un piccolo estratto del profilo di Giovanni Pannozzo, attore giovanissimo eppure già noto ben oltre i confini locali.
Chi ben comincia è a metà dell’opera e, in questo caso, il vecchio detto di ragione ne ha da vendere. Giovanni Pannozzo ha infatti cominciato a recitare sin da piccolissimo, in casa dinnanzi al pubblico familiare. A 14 anni ha capito che forse ciò che gli piaceva fare poteva essere più di un gioco e così ha cominciato a studiare cinema e teatro.
Diplomato in entrambe le discipline è quindi cominciata l’avventura romana tra un cortometraggio e un compito di matematica, una comparsa e un’interrogazione di storia.
Gli anni della formazione
«Per motivi di tempo non potevo certo essere uno studente da tutti dieci – racconta Pannozzo – ma i professori a scuola mi sostenevano. Mi dicevano che avevano talento e che dovevo insistere e così ho fatto. Qualche volta mi rimproveravano per i compiti non fatti o per la lezione non ripassata ma alla fine riuscivo sempre a portare a casa buoni risultati».
Buoni risultati la mattina a scuola, ottimi il pomeriggio a Roma con i più grandi insegnanti che
l’attore fondano potesse desiderare: Luca Ward, Michele Placido, Giancarlo Giannini, Pupi Avati e moltissimi altri.
«Sono stati forse proprio gli incoraggiamenti di Pupi Avati – ricorda Giovanni Pannozzo – a
convincermi che potevo farcela. “Tu cosa stai facendo qui dentro? Devi cominciare a lavorare” mi gridò un giorno tra l’entusiasta e l’arrabbiato dopo una buona performance e da lì ho cominciato a guardarmi intorno».
Giovanni Pannozzo ha così cominciato a passare di ruolo in ruolo, in maniera trasversale tra teatro, cinema e tv.
Tra cinema e teatro
Ora era un adolescente che spacciava a scuola, in “Carta Bianca” (Andrès Maldonando-Andrea Zauli – 2012), ora un soldato fascista nella fiction Rai “Trilussa” (regia di Lodovico Gasparini 2012), ora un capo operaio di fabbrica nella miniserie trasmessa sulla rete ammiraglia “Luisa Spagnoli” (2015) ora il protagonista di un cortometraggio (“Il peggior giorno della mia vita”, regia L. Donati – 2015). È però come regista di uno spettacolo teatrale “Non c’è pace tra gli ulivi”, tratto dall’omonimo film di Giuseppe De Santis, e con voce narrante di Luca Ward, che Pannozzo ha destato finalmente destato l’interesse del pubblico e della critica.
Il teatro, del resto, come dimostrano anche “Arbeit macht frei”, opera sull’olocausto replicata più e più volte anche nella Capitale, e decine di altre interpretazioni, è sempre stato nelle corde dell’attore fondano.
L’impresa di spettacolo “On Broadway”
È stato però dando vita a un ambizioso progetto imprenditoriale, l’impresa di spettacolo “On
Broadway”, che Giovanni Pannozzo ha raggiunto uno dei traguardi più ambiziosi.
«Cominciavo a pensare a qualcosa del genere già nel 2016 – racconta Pannozzo – poi nel 2017 sono
finalmente riuscito a coronare questo sogno. Certo non è stato semplice, per un lungo periodo ho dovuto quasi accantonare la mia carriera, ma ne è valsa la pena».
A circa un anno dall’inaugurazione dell’impresa il bilancio è oltremodo positivo: la Masterclass in doppiaggio con Monica Ward e Massimo Lopez e l’interessante numero di iscritti ne sono la
dimostrazione.
Cosa riserva il futuro per “On Broadway”? Difficile dirlo, certo è che i progetti in cantiere sono
tantissimi. «Stiamo preparando diversi spettacoli in contemporanea – ammette Pannozzo – solo per citarne alcuni mi vengono in mente “Gli scherzi di Cechov”, “Il Processo”, “A piedi nudi nel parco” e “Macbeth” che saranno realizzati nei prossimi mesi per le scuole e per i serali. Poi è in arrivo un lavoro cinematografico interamente prodotto da “On Broadway”».
L’ambizione dell’impresa di spettacolo, insomma, è quella di fare un upgrade divenendo una casa di produzione cinematografica con importanti collaborazioni, anche in termini di cast, dagli Usa.
Ambizioso ma concreto, in sostanza, l’obiettivo dell’impresa di espandersi in America con contatti e cenni di interessa anche da parte di Hollywood. Proprio a tale scopo, a breve Giovanni Pannozzo volerà di nuovo negli Usa per importanti incontri lavorativi e professionali.
«Se per il settore cinematografico è tutto ancora work in progress – conclude lo stesso – sotto il profilo teatrale già siamo a buon punto per quanto riguarda le collaborazioni d’oltreoceano. Tra i vari progetti a cui stiamo lavorando c’è in particolare uno spettacolo bilingue per la comunità italiana di New York che potrebbe andare in scena a Manhattan. Una commedia-musical in italiano e in inglese cui stiamo lavorando con grande dedizione».
Quanto al futuro di Giovanni Pannozzo invece? Top secret, come i contratti richiedono, ma presto torneremo a vedere l’attore fondano sul piccolo schermo.