Tre le persone arrestate ed una sottoposta a fermo per l’agguato a colpi di fucile avvenuto nella notte in un’area di servizio in via archi di San Lidano, in cui sono stati uccisi due noti pregiudicati del capoluogo, Alessandro Radicioli e Tiziano Marchionne, coinvolti in inchieste sul traffico di droga. A finire in manette i fratelli Maurizio e Stefano Botticelli di 55 e 45 anni e Umberto Gori, 52enne anche lui di Sezze e noto agli archivi delle forze dell’ordine. Sottoposto a fermo di indiziato di delitto Enrico Botticelli figlio di Maurizio. I due fratelli sono stati rintracciati subito dopo i fatti e Stefano Botticelli aveva in mano ancora la pistola con cui aveva sparato. Alla base dell’agguato ci sarebbe un regolamento di conti legato al traffico di droga. Sembra che i due gruppi rivali si fossero dati appuntamento nell’area di servizio: i sette componenti, erano giunti a bordo di quattro auto. Poi gli spari. Recuperate e sequestrate le armi e le munizioni, sono già state consegnate nelle mani del Ris. Al vaglio, anche le registrazioni delle telecamere di sorveglianza dell’area di servizio, che avrebbero ripreso tutta la scena.
Dopo il duplice delitto a Sezze, vertice in Prefettura a Latina con il sottosegretario di stato con delega alla pubblica sicurezza Carlo De Stefano. Ribadita la necessità di monitorare il territorio, definito difficile.