Erano affidate ai droni le speranze di ritrovare sul Nanga Parbat l’alpinista pontino Daniele Nardi e il britannico Tom Ballard, di cui non si hanno più notizie da cinque giorni. Ma L’elicottero che avrebbe dovuto trasferire dal campo base del K2 l’alpinista basco Alex Txikon e i suoi collaboratori – per tentare il piano B – non è decollato. Motivo: “l’agenzia privata Askari, che gestisce in concessione i voli degli elicotteri dell’esercito pachistano, ha richiesto il pagamento anticipato dell’importante somma necessaria”. Lo riferisce su Facebook lo staff di Nardi. Il volo dunque è rinviato.
Pessimista Reinhold Messner: “Non c’è grande speranza, o c’è quasi zero speranze, che sia ancora possibile trovarli vivi”, dice l’alpinista altoatesino. “Secondo me – spiega Messner – loro sono stati presi da una valanga. In base alle fotografie che ho visto oggi loro sono saliti per un pezzo, poi ritornando giù per qualche motivo, forse nel punto più esposto, sono stati presi da blocchi di ghiaccio”.
La spedizione russa che dal campo base del K2 si era detta disponibile a mettersi sulle tracce dei due alpinisti, dispersi da domenica, aveva rinunciato a causa del forte rischio valanghe. Il piano B dell’alpinista basco prevedeva l’utilizzo dei suoi tre super droni, dotati di una particolare potenza per il volo in quota che dovrebbero poter sorvolare la zona dello Sperone Mummery, a oltre 6.000 metri di altitudine, dove si presume possano trovarsi l’italiano e l’inglese. Ma l’elicottero non è partito. La tenda era stata avvistata durante la prima ricognizione da parte del velivolo militare pachistano.