Seconda vittima italiana del Coronavirus. Secondo quanto apprende l’Ansa da fonti sanitarie si tratta di una donna residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno. Ieri sera è deceduto il veneto Adriano Trevisan, di 78 anni, all’ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova, dove era ricoverato insieme con un’altra persona positiva al virus, le cui condizioni sono invece stazionarie. Intanto è salito a 29 il numero dei pazienti risultati positivi ai test del Corovinarus e residenti tra la Lombardia e il Veneto.
“Nel Lazio sempre in allerta e controlli capillari”
Intanto l’assessore regionale alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato ha fatto il punto sull’allarme coronavirus in un’intervista al Corriere di Roma: “Nel Lazio non c’è nessuna preoccupazione – assicura -. Abbiamo messo a punto una sorveglianza capillare e siamo sempre in allerta. Il problema non è una partita di calcetto. Tutte le strutture sanitarie sono a conoscenza della situazione e fanno un’analisi epidemiologica sui pazienti sospetti. In più, unica regione in Italia, abbiamo attivato una piattaforma – Advice – dove i medici dialogano direttamente con lo Spallanzani e dove, al minimo sospetto, scatta l’allerta. Inoltre una specifica task force si riunisce quotidianamente. E finora sembra stia funzionando. Poi certo, tutto può capitare. In aeroporto sono attivi i controlli già da tempo. Borrelli (Angelo, capo della Protezione civile, ndr) ha previsto di inserirli anche nelle stazioni, per circoscrivere i contagi. I due cinesi ricoverati? Diciamo che presto si dichiarerà la loro guarigione. E che se fossero rimasti in Cina sarebbero andati più probabilmente incontro a delle complicanze. E non solo…. Cos’altro? «Oltre ai 68 pazienti controllati allo Spallanzani, avevamo attivato un’assistenza sanitaria domiciliare per 70 cittadini cinesi. Ora hanno tutti concluso il periodo di quarantena. E sono tutti negativi ai test”