A trovarli la Squadra Mobile di Roma che, all’alba, ha fatto scattare un blitz nel corso del quale sono finite in manette due persone ed è stata sequestrata una notevole quantità di cocaina destinata allo spaccio nel sud Pontino.
Come nel racconto di Ammanniti ‘L’Ultimo Capodanno dell’umanita”, i settanta chili di fuochi d’artificio trovati nascosti nel locale caldaia di una villa di Aprilia avrebbero potuto far saltare completamente in aria l’edificio. A trovarli e’ stata la Squadra Mobile di Roma, che all’alba ha fatto scattare un blitz nel corso del quale sono finite in manette due persone ed e’ stata sequestrata una notevole quantita’ di cocaina destinata allo spaccio nel sud Pontino. Nel racconto di Ammanniti, da cui e’ stato tratto anche un film di successo, due giovani entrano nel locale della caldaia di un condominio e uno di loro getta nel fuoco uno zaino pieno di droga e dinamite, facendo letteralmente esplodere l’intera palazzina. Cosi’, nel vano caldaia della villa di Aprilia dove e’ scattato il blitz, i poliziotti hanno trovato stipati ben 70 chili di fuochi d’artificio illegali di quarta e quinta categoria. Poi, sotterrato in giardino, e’ stato scoperto mezzo chilo di cocaina.
Il blitz della Sezione antidroga della Squadra mobile di Roma, diretta da Silvia Franze’, e’ scattato sabato scorso al termine dei servizi contro il traffico di stupefacenti sul litorale. In manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio sono finiti R.T.V. G., 33enne romeno, e C.S., un napoletano di 47 anni, entrambi disoccupati. La droga veniva rivenduta nella zona del sud pontino. I poliziotti avevano notato un gran viavai di auto e persone nella villa sulla Nettunense, cosi’ hanno deciso di procedere alla perquisizione. Una volta entrati, gli agenti hanno subito notato che il terreno del giardino si presentava sollevato in alcuni punti. Il cane dell’unita’ cinofila ha poi puntato un guanto da giardino.
A quel punto gli agenti hanno iniziato a scavare e sotto terra hanno trovato due grandi sassi di cocaina per un totale di mezzo chilo. Nell’abitazione e’ stata poi sequestrata una macchina per il confezionamento sottovuoto, buste di plastica e 10mila euro in contanti. C.S. aveva alcuni precedenti per ricettazione e furto. Dalle indagini e’ anche emerso, che avrebbe legami di parentela con persone legate ad alcuni clan camorristici. Nella villa vivevano anche il 33enne, cognato di C.S., la moglie di quest’ultimo e due bambini.