Il Gup: siano processati 31 tra politici e imprenditori.
L’inchiesta “Mafia capitale” ha conosciuto un prologo qualche anno fa sull’isola di Ponza con una sola e consolante eccezione: il vincolo associativo non aveva una caratterizzazione mafiosa. Sta facendo discutere – ma c’era da aspettarselo – la decisione del Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Nicola Iansiti che, accogliendo una specifica richiesta del sostituto procuratore Olimpia Monaco, ha rinviato a giudizio, ad oltre tre anni dai clamorosi arresti, i componenti – politici, tecnici ed imprenditori – di un’organizzazione, di un vero e proprio sistema creato ad hoc per pilotare, tra il 2009 ed appunto il 2012, appalti e affidare servizi da parte del comune di Ponza con un giro di affare di alcuni milioni di euro. Il Gup Iansiti ha sentenziato che il deve iniziare il 19 maggio del prossimo anno il processo a carico di 31 persone che, guidata dall’ex sindaco isolano Rosario Pompeo Porzio, sono indagate con le ipotesi di reato di concorso in abuso d’ufficio, falso, turbativa d’asta e naturalmente truffa. Il Gup ha inoltre rinviato a giudizio altri stretti collaboratori del sindaco Porzio e, tra questi, gli assessori ai servizi sociali Silverio Capone, ai lavori Pubblici Mario Pesce, al demanio Franco Schiano, il segretario generale del comune De Papa, il funzionario comunale Fausto Balzano e gli imprenditori Pietro Iozzi e Luca Mazzella. Insomma avrebbe creato una collaudato organizzazione, un sistema politico-imprenditoriale, in grado di pilotare a tavolino gli appalti comunali per la pubblica illuminazione, per l’acquisto dei condizionatori, per la gestione della depurazione e della sicurezza, oltre che l’affidamento delle consulenze professionali, uno spaccato di malaffare – è stata la risultanza investigativa della Procura di Latina – a favore sempre degli stessi imprenditori per un danno all’erario di diversi milioni di euro. Al processo si è costituito parte civile il Comune di Ponza attraversi l’avvocato Emilio Sallustri, una decisione maturata dalla giunta Vigorelli alla luce delle ripercussioni che l’inchiesta e gli arresti avrebbero avuto sull’isola lunata, provocando “grave nocumento all’immagine dell’isola e alle sue attività economiche, legate prevalentemente al turismo”. Lazio Tv