L’inchiesta romana sullo scandalo rifiuti e l’arresto di Landi e De Filippis. Le indagini proseguono.
Scandalo rifiuti nel Lazio che ha travolto anche la provincia di Latina con l’arresto, insieme ad altre 5 persone, l’ex presidente della Regione nonchè amministratore delegato di Ecoambiente e Latina Ambiente Bruno Landi, ma anche il presidente dell’Ipab di Gaeta e dirigente della Regione Raniero De Filippis. Per tutti l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. Un capitolo della corposa ordinanza di custodia cautelare riguarda anche la Rida Ambiente. Secondo gli inquirenti, il gruppo con al vertice il “Re di Malagrotta” Cerroni e lo stesso Landi avrebbe fatto di tutto per boicottarla e tenerla fuori dal business dei rifiuti con l’aiuto dei dirigenti regionali. Si ipotizza, tra l’altro, che l’impianto di trattamento meccani biologico progettato da Ecoambiente sia in realta’ un tritovagliatore che anzicchè recuperare i rifiuti doveva solo diminuirne il volume. L’inchiesta prosegue. Sono al vaglio degli investigatori i rapporti tra Manlio Cerroni, il patron della discarica di Malagrotta, ed alcuni esponenti della politica nazionale, in particolare delle loro fondazioni. Le reazioni dal mondo politico. Il Comune di Latina, esprimendo fiducia nella magistratura, ha annunciato che chiederà un incontro con il socio privato delle due partecipate e che convocherà un consiglio ad hoc. Intanto c’è chi invoca un approfondimento urgente sul futuro delle società e del ciclo dei rifiutim ma anche sull’opportunità delle dimissioni di Landi.