Il 23 settembre scorso la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio ha notificato al Comune di Sabaudia il Decreto Ministeriale con il quale vengono vincolati, come beni di valore storico – artistico, sia il “Ponte Rosso” che un’ampia porzione di territorio adiacente il medesimo Ponte.
Il decreto ministeriale viene “supportato” da una scarna ed incerta relazione storica – artistica composta da una pagina.
Dalla relazione si legge di “materiali probabilmente provenienti dalle demolizioni e dallo spoglio dei più antichi monumenti di epoca romana presenti nelle vicinanze”.
Al capoverso successivo, a conferma dell’incertezza di quanto prima asserito, l’estensore scrive testualmente che la costruzione delle due Cateratte del Ponte appaiono “Comunque strettamente connessa e allacciate con le murature più antiche di epoca romana.
Si tratta chiaramente di una perizia carente dell’effettivo valore archeologico dell’attuale “Ponte Rosso”, che ammette implicitamente che l’attuale costruzione non rappresenta alcun valore archeologico.
Tutti sappiamo però che questo vincolo calato dall’alto, al di là dei reali o presunti valori archeologici e paesaggistici, costituisce un ulteriore e grave atto d’imperio da parte Ministeriale verso le istituzioni locali, perchè giunto senza alcun contradditorio, sia con la città di Sabaudia sia con Provincia di Latina, anch’essa interessata ad alcuni importanti progetti e investimenti tesi a favorire lo sviluppo economico sostenibile del Lago di Paola.
“Siamo di fronte ad un’operazione grave sia di metodo che di merito – dichiara l’assessore Silvio D’Arco.
Un’iniziativa promossa e sostenuta dall’egoismo di lobbie private e da ambientalisti estremisti, che vogliono ridurre Sabaudia ad una dependance turistica elitaria infischiandosene delle legittime esigenze economiche, produttive e sociali della comunità.
Come provincia di Latina non possiamo che esprimere la nostra ferma condanna per un provvedimento adottato in spregio alle più elementari regole democratiche, che viola palesemente le procedure della cooperazione e delle sussidiarietà tra le diverse articolazioni istituzionali dello Stato, sancite dal Titolo V° della Costituzione Italiana.
Pertanto, – termina D’Arco – unitamente al Comune di Sabaudia, valuteremo le iniziative da intraprendere e ci batteremo con tutti i mezzi democratici per contrastare una decisione strumentale che ha il solo obiettivo di umiliare le istituzioni territoriali e di emarginare definitivamente l’economia, anche turistica di Sabaudia”.