“Sono orgoglioso di essere concittadino di un finalista del premio Strega, nonché in lizza per il Campiello e non sono frasi di circostanza, ma sentite.
Nonostante ciò, non mi sento di condividere gli attacchi che sono stati indirizzati alla “Green Economy” , che mi sembrano più dovuti alla frustrazione per una situazione paradossale che sta interessando il nostro territorio, piuttosto che ad una consapevolezza di cosa sia la “Green Economy”.
Comprendo la provocazione , ma sparare a zero contro un settore dell’economia reale che nonostante le crisi cresce e sta facendo cogliere opportunità a quei territori che hanno saputo recepirla, creando occupazione, non mi sembra corretto.
Dire che si faccia la centrale nucleare purchè non si chiudano le fabbriche non si sta dicendo la verità e non si sta rendendo giustizia a quelle centinaia di famiglie interessate da questa situazione e la nostra città ha bisogno di verità.
Troppe volte abbiamo assistito a servitù calate dall’alto che non hanno lasciato niente sui nostri territori se non sfruttamento delle risorse, arricchendo solo pochi.
Mi viene da pensare all’elettrodotto SAPEI una delle infrastrutture energetiche più importanti del mondo di cui la città non sa neanche dell’esistenza.
Un opera di circa 600 milioni euro ,che collega con due cavi sottomarini da 500 KW ognuno
Mi chiedo quali risorse siano arrivate? quanti posti di lavoro abbia creato?quante competenze siano state attivate? E poi ancora se l’ Università è stata interessata? Che vantaggi in bolletta energetica per le popolazioni residenti?…e cosi via!! Nel frattempo le fabbriche hanno chiuso!!.
Tornando al Nucleare,prima di parlare della nuova centrale,che sarà come un’astronave ,assemblata in Francia e posata sui nostri territori, chiudiamo la vecchia esperienza , stiamo ancora aspettando il saldo delle compensazioni alle popolazioni residenti, che ammontano a svariati milioni di euro!!
Tengo a precisare che “Green Economy” non sono campi fotovoltaici, ma è una complessità di competenze ed innovazione tecnologica nelle costruzioni , negli usi finali di energia,nella produzione di beni e servizi,nella mobilità di persone e merci,etc,etc, che potrà dare lavoro stabile e duraturo per molti decenni a venire.
Questo cambiamento deve essere pilotato da una classe dirigente consapevole e lungimirante che sappia andare oltre il contingente ,assumendo la responsabilità d’indirizzo, che vada oltre le singole scadenze elettorali.
Abbandonati gli integralismi del NO a prescindere e della contrapposizione strumentale ,non possiamo non trovare un ambientalismo moderno, concreto e moderato ,che veda l’ambiente non più come un limite allo sviluppo ma un motore nella creazione di un economia diffusa e sostenibile senza depredare le finite risorse .
Questa è la visione che si apre con la “Green Economy” : “ rispondere alle esigenze del presente senza compromettere quelle delle generazioni future”.”