Cirilli: “La nostra città non può continuare a vivere nell’indifferenza. La criminalità è solo una delle tante questioni su cui istituzioni e società civile devono andare a fondo”.
“La nostra città non può vivere nell’indifferenza. La criminalità è solo una delle tante questioni su cui istituzioni e società civile devono andare a fondo”. Dopo l’ennesimo atto criminoso consumatosi Fabrizio Cirilli rinnova il suo appello alle istituzioni su come debba essere intensificato il lavoro di prevenzione, ma trova anche lo spunto per rompere un muro di indifferenza su altre questioni spinose, “incredibilmente” passate indifferenti all’attenzione di tutti. Il riferimento è rivolto all’ombra della “cricca” sulla nostra città, quella che fa riferimento ai vari Balducci, Piscitelli, Rinaldi etc., e al giro di milioni di euro che ha sollevato moltissimi interrogativi ai quali però in pochi si sono presi la briga di trovare una risposta.
“Ieri ci siamo svegliati scoprendo che nella nostra città da una parte esisteva una malavita organizzata locale impegnata in una faida tra bande che ci ha reso spettatori di due omicidi in tre giorni e di feriti da tutte le parti; faida che vede protagonisti personaggi noti a tutti, tristemente noti da anni per azioni criminose quali usura, estorsione, spaccio di stupefacenti etc … Dall’altra parte abbiamo scoperto all’improvviso anche il radicamento sul nostro territorio di esponenti apicali di clan camorristici oggi forse più pericolosi in Italia rispetto alla stessa mafia siciliana.
Poi abbiamo anche scoperto che siamo stati destinatari di rifiuti tossici, che abbiamo dei bacini inquinati, che molto probabilmente quei rifiuti li hanno ospitati, e che anche queste cose stavano scritte su documenti ufficiali per cui tutti avrebbero dovuto sapere, anzi sapevano: ciò non ha impedito né che i reati fossero perpetrati né ha consentito che venissero in qualche modo portati alla luce.
Successivamente è emerso anche che c’è nel nostro territorio, a detta degli inquirenti, un tessuto sociale omertoso rispetto a questi episodi, e l’omertà deve farci riflettere perché è sempre figlia della paura e della sfiducia nei confronti delle istituzioni.
Alla luce di tutto questo, che ci vede da anni rivestire il ruolo di chi parla fuori dal coro denunciando queste questioni, oggi ci chiediamo come sia possibile avere un atteggiamento indifferente rispetto a tutta una serie di grandi operazioni attorno a cui sono ruotati milioni di euro di soldi pubblici, e che hanno visto e vedono la nostra città crocevia dell’operato di “personaggi illustri”, saliti alla ribalta delle cronache nazionali a causa di quello che forse rappresenta il “meccanismo delinquenziale” più forte che sta emergendo in Italia. Ci riferiamo a quelli che sono i componenti della oramai ben nota “cricca” , quella per intenderci che acquistava le case a Ministri e personaggi illustri, quella legata alla compravendita di appalti fruttuosi e che per conto di diversi suoi esponenti è passata a Latina in diverse operazioni.
Perché non si parla ad esempio della rete fognante della marina? Un progetto pagato milioni di euro, mai realizzato, mai consegnato, ma non si sa bene in quale modo regolarmente collaudato, guarda caso da una delle ditte del signor Piscitelli, personaggio divenuto famoso per l’intercettazione nella quale sembrerebbe si stesse “strofinando le mani e sorridendo” nell’apprendere la notizia del terremoto all’Aquila, poiché pregustava appalti da comprare.
E la cittadella giudiziaria e l’ex Icos? interventi per cui, grazie alla compiacenza ed alla superficialità dell’amministrazione comunale, sono state messe in piedi operazioni da decine e decine di milioni di euro senza copertura finanziaria, ed attorno alle quali risulterebbe fondamentale il ruolo di altri due appartenenti alla “cricca”, Balducci e Rinaldi, ampliamente citati nelle recenti indagini relative a compravendite di immobili e attribuzioni di appalti pubblici.
Il filo perverso passa anche attraverso il palazzo Pegasol, svenduto da Propaganda Fide (di cui Balducci era consulente per la compravendita dei beni immobili) e rivalutato grazie ai fitti milionari della nostra amministrazione comunale.
Fino a giungere al progetto della metropolitana, a quello del porto canale di Rio Martino ed ai project financing del comune di Latina, in cui ruolo fondamentale ha avuto la figura del consulente del Comune, tale Prof. Dott. Giovanni Pascone, salito agli onori della cronaca per una presunta evasione di circa 40 milioni di euro.
Allora, anche qui, e nel merito di tutte questa faccende ci chiediamo: che cosa altro deve succedere perché le istituzioni tutte si riapproprino, attraverso il loro ruolo, della città entrando nel merito di queste vicende e dando così risposte ai cittadini?
È un appello, l’ennesimo, che rivolgo al Commissario prefettizio, al Procuratore della Repubblica, al Prefetto, alla politica ed a tutti coloro che rivestono un ruolo ed hanno la possibilità , anzi il dovere, di entrare nel merito di queste questioni e di renderle trasparenti, anche se nel fare ciò dovessero emergere responsabilità rispetto a ciò che si sarebbe potuto fare prima ma che non è stato fatto”.