La manovra economica che sta varando in questi giorni il governo presenta particolari carenze relativamente, in particolare, a quello che potrebbe essere risparmiato sopprimendo tutti quegli enti che risultano meccanismi ingoiasoldi nell’esclusivo interesse della classe politica. Una classe che, continuando a salvaguardare il proprio portafoglio, se ne guarda bene dal mettere in discussione i vari carrozzoni messi su nel corso dei decenni. La tanto sbandierata soppressione delle province, per altro promessa, non mantenuta, di Silvio Berlusconi, si sta risolvendo in un nulla di fatto, a meno che non si voglia far credere ai cittadini che la paventata eliminazione di quelle minori possa portare particolari vantaggi economici mantenendo tutte le altre, le più grosse e quindi costose. Ma andando oltre, ci sembra che nessuno si stia interessando di quegli enti e di quelle società, quasi sempre inutili se non dannose, che in tanti tra i contribuenti nemmeno conoscono, pur essendo ben note a chi deve sistemare il proprio personale politico. Senza menare il can per l’aia, occorre fare degli esempi chiari. Due su tutti. Nella Regione Lazio esiste un’azienda, l’Astral, il cui presidente attuale è Titta Giorgi (PD), ex consigliere regionale, che dovrebbe occuparsi della sicurezza della rete viaria. Premesso che le strade in questione erano e restano le più pericolose d’Italia se non d’Europa, chi di dovere si è mai preoccupato della relativa gestione societaria? Di come il personale sia stato moltiplicato a dismisura? Di come spesso la sua attività travalichi gli sbandierati fini aziendali? Parliamo veramente di un “carrozzone”, che gestisce quasi senza controllo milioni di euro, in un settore particolarmente delicato nel quale operavano altre società, come l’Anas. Un doppione quindi, tra l’altro ampiamente fallimentare: basterebbe andare a verificare le cifre relative agli incidenti, spesso mortali, che interessano le strade della regione Lazio e le condizioni in cui versano. Chi controlla l’operato dell’Astral? La politica che controlla se stessa? La realtà è che il “carrozzone” è trasversale, fu messo su da Francesco Storace, ed in esso le varie forze politiche vanno ad inserire le varie pedine, ben pagate, che non sono riuscite a posizionare altrove. Spesso politici trombati, consiglieri regionali mancati, comunque “personale di partito” o clienti vari. Quanto costano tutti costoro alla collettività? E’ veramente indispensabile l’Astral? Forse per lorsignori si. Certamente no, stando ai risultati ed ai suoi costi. E ci stiamo riferendo, come detto, ad un ente di spessore regionale. Andando nel piccolo, gli enti inutili si moltiplicano. Per fare riferimento ad una porzione di territorio più limitato, quello dei Monti Lepini, a cavallo delle province di Latina, Frosinone e Roma, dove continuano ad esercitare un loro ruolo le altrettanto inutili comunità montane, esiste una misconosciuta “Compagnia dei Lepini”, ben nota però ai rappresentanti politici, che non si sa bene di cosa si occupi. In essa ha ricoperto il ruolo di presidente un ex sindaco di Sezze, Giancarlo Siddera (PD), che sta per essere sostituito dall’ex consigliere regionale Domenico Di Resta (PD), recentemente trombato alle regionali. Si tratta di incarichi ben retribuiti, con emolumenti superiori a quelli di tanti sindaci. Naturalmente la Compagnia ha un suo consiglio di amministrazione, dove vengono di volta in volta inseriti personaggi graditi ai diversi partiti. Costoro non si fanno mancare niente, a cominciare da una patinata rivista che ne incensa le “imprese”. Al fine di chiarire ancor meglio la situazione va meditato un dato: a questa porzione limitata di territorio sono interessati, per cosi dire, una ventina di comuni, almeno due comunità montane e tre province. Un vero e proprio miracolo, come quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci! Morale della favola: i partiti non continuino a prendere in giro i cittadini con la storia dei sacrifici indispensabili, quando il loro personale non ne fa.
Movimento Libero Iniziativa Sociale