Il vicecapogruppo del PD Regione Lazio, Claudio Moscardelli, in un comunicato emesso dal suo ufficio oggi, risponde su tre punti fondamentali della politica laziale: la bozza di legge Alemanno-Calderoli che sottrarrebbe poteri chiave alla Regione Lazio per assegnarli al Comune di Roma, una proposta di legge dello stesso Moscardelli per favorire lo sviluppo delle aree di Latina-Frosinone e Viterbo-Rieti e la legge elettorale regionale. Lo scontro tra maggioranza e opposizione si articolava soprattutto sulla funzione di regolamentazione edilizia che il Comune di Roma acquisirebbe con l’applicazione della Alemanno-Calderoli. Esponenti dell’opposizione si erano espressi lo scorso agosto con preoccupazione per una possibile escalation nella speculazione edilizia a scapito della preservazione del territorio naturale della periferia romana e delle aree ad essa limitrofe.
“L’ipotesi circolata dei provvedimenti per l’attribuzione dei poteri a Roma capitale – spiega Moscardelli – è sbagliata sotto due punti di vista: il primo è lo svuotamento dei poteri regionali ben oltre le esigenze espresse dalla legge per l’istituzione di Roma capitale, che è una legge ordinaria e che non può violare la Costituzione che attribuisce le competenze legislative alle Regioni. In secondo luogo, l’impostazione di Alemanno tende a disgregare la Regione Lazio chiudendo i confini della nuova istituzione nell’ambito del Comune di Roma con l’idea di attrarre nella sua orbita solo una fascia di comuni della provincia di Roma che verrebbe smembrata. E’ un’ipotesi irrealistica e comunque da respingere in quanto espressione di una concezione romano-centrica con il Lazio relegato a periferia di Roma. Una visione miope. Più adeguata è la proposta di Zingaretti […] con un’idea di sistema metropolitano che veda protagonista anche i territori della provincia di Roma.”
“La prossima settimana – continua Moscardelli – presenterò una proposta di legge per la cooperazione interprovinciale che promuove la cooperazione stabile tra province limitrofe (Lazio sud e Lazio nord) con organismi permanenti di collaborazione stabile […] Lo scopo è quello di favorire la programmazione integrata di due macro-aree come quella di Latina e Frosinone e quella di Viterbo e Rieti.”
Conclude il vicecapogruppo sulla legge elettorale regionale: “Di fondamentale importanza è anche affrontare da subito la riforma della legge elettorale regionale prevedendo oltre all’abolizione del listino la modifica delle circoscrizioni elettorali con due possibili ipotesi: o mantenendo il sistema attuale con circoscrizioni al massimo di 500 mila abitanti e con l’introduzione della doppia preferenza di genere oppure con l’introduzione del sistema elettorale per le province con tanti collegi quanti sono i seggi da assegnare.” (L’UNICO)