Le dichiarazioni di Alessandro Aielli, Fabrizio Cirilli e dell’Ugl sulla manifestazione dei lavoratori della Nexans.
Alessandro Aielli
“Vertenza Nexans, la solidarietà dei commercianti che hanno abbassato le serrande al passare del corteo, la partecipazione dei cittadini, la presenza dei sindacati uniti, dei Sindaci, dei politici, sta a dimostrare che la vertenza non riguarda solo gli operai della Nexans, ma riguarda tutti noi ed ha una valenza sociale, oltre che economica e politica.
La Nexans non può essere “smantellata” a piacimento dell’imprenditore, perché non è semplicemente un’azienda, ma è un vero e proprio “monumento al lavoro” che è patrimonio collettivo del nostro territorio.
La logica del profitto, dunque, deve fare i conti con questa valenza collettiva e sociale della fabbrica. E d’altra parte non si tratta di un’impresa in crisi, anzi è un’impresa florida e l’imprenditore che l’ha acquistata sapeva di acquistare un “monumento”, con tutti i vincoli che ne conseguono in termini sociali.
Per questo hanno ragione gli operai quando gridano “giù le mani dalla Nexans, la Nexans non si tocca”.
La Nexans non è solo di proprietà dell’imprenditore, ma è un po’ patrimonio di tutti, questo è il concetto che deve essere portato avanti e su questo debbono esercitare la loro azione le Istituzioni interessate: Ministro innanzitutto, ma anche Presidente della Regione Lazio e Presidente della Provincia che hanno il potere istituzionale di intervenire e risolvere la questione.
Noi possiamo indicare la strada, ma poi la strada deve essere percorsa da altri che hanno il potere nelle loro mani.”
Fabrizio Cirilli
Rispetto alla manifestazione di questa mattina Fabrizio Cirilli invia una nota ai lavoratori della Nexans con la quale intende esprimere piena solidarietà a tutti loro ed alle loro famiglie per la gravissima vicenda che li riguarda e spiega anche per cui non partecipa al corteo.
“Esprimendo piena solidarietà ai lavoratori della Nexans per la gravissima vicenda che li riguarda, da parte nostra abbiamo ritenuto opportuno non partecipare alla manifestazione, in quanto ciò che avremmo detto avrebbe potuto aprire polemiche non pienamente contingenti ad un contesto che attiene ad una legittima protesta di piazza. Per questo riteniamo opportuno e rispettoso mettere per iscritto quanto avremmo detto, considerato che in situazioni così delicate dovrebbero essere più importanti i contenuti e non gli atteggiamenti di facciata.
La certezza che questo territorio sarebbe stato interessato da un processo di deindustrializzazione, era cosa risaputa già da oltre dieci anni. Dieci anni che la politica, nella consapevolezza di tutto ciò, ha trascorso nell’inedia e nell’immobilismo. Un atteggiamento colpevole che non ha visto mettere in campo nessuna iniziativa seria e concreta da parte di chi ne aveva gli strumenti, per dare vita ad un modello di sviluppo occupazionale alternativo.
Chi ha governato questo territorio non ha fatto altro che spremerlo come un limone fino alla fine e per questo oggi dovrebbe solo vergognarsi di fronte ad uno scenario che parla di intere famiglie senza lavoro. Noi, pur non essendo in prima persona chiamati a dare una risposta, e nonostante siamo stati sempre dalla parte chi questa situazione di inerzia la denunciava, solo per il fatto di aver ricoperto un ruolo politico sul territorio intendiamo assumerci le nostre responsabilità.
Riteniamo che la politica oggi dovrebbe innanzitutto interrogarsi, e a farlo devono essere soprattutto coloro che potevano fare qualcosa e non hanno fatto nulla. Coloro che potevano fornire una soluzione che potesse ad esempio incentivare delle attività produttive alternative.
Chi aveva gli strumenti per fare questo, dai presidenti di regione, a quelli di provincia fino ad arrivare ai sindaci, dovrebbe abbassare la testa e coprirsela di cenere. Oggi come ieri, l’unico obiettivo è quello di cercare di risollevare la situazione attraverso la riconversione di un intero sistema, che trovi il suo volano nelle potenzialità e nella vocazione che ha questo territorio, che non sono certo quelle industriali. E per fare questo occorre cominciare a lavorare da subito … e non fare inutile vetrina”.
La nota dell’Ugl
”Grande la partecipazione alla manifestazione unitaria, che si e’ tenuta oggi a Latina, per mantenere accesi i riflettori sulle vertenze piu’ drammatiche del territorio e chiedere risposte concrete alla crisi dell’economia locale”. Lo dichiara il segretario nazionale dell’Ugl Chimici, Luigi Ulgiati, oggi a Latina ”per protestare insieme ai dipendenti di tutte le aziende in crisi, come Nexans, Playtex, Meccano, Corden Pharma, Wyeth, Haupt, ai lavoratori del settore agricolo, agli esponenti delle istituzioni locali e ai cittadini, che hanno voluto esprimere la propria vicinanza a quanti rischiano di perdere il posto di lavoro”.
”I segretari delle sigle provinciali – aggiunge – hanno presentato un documento al Prefetto di Latina, in vista del prossimo Tavolo di concertazione a cui saranno presenti anche rappresentanti istituzionali”.