Lettera aperta ricevuta dal coordinatore del Pdl Gaeta Christian Leccese:
“Costruire una nuova classe dirigente è uno degli obiettivi che più mi è a cuore in questa esperienza politica. Spesso si commette un errore nel pensare che formare una nuova classe dirigente significa rompere con il passato, con chi ha gestito la politica sino ad ieri.
Al contrario, contribuire ad edificare una classe che si può definire dirigente vuole dire trarre dal passato ogni esperienza politica positiva, ricercare e motivare quei personaggi che hanno segnato un certo percorso politico, affiancare ciò ad una certa freschezza culturale, prima di tutto, ed anagrafica poi. Questo significa fare nuova classe dirigente. Ed alla luce di ciò il nostro partito non può compiere l’errore di chiudere le porte col passato.
Questa sarebbe una scelta scellerata ed improduttiva in quanto porterebbe solamente allo sbaraglio un insieme di persone che si illudono di poter vincere una battaglia senza conoscerne la storia, le regole del gioco, il carattere del popolo, le sue problematiche. La stessa esperienza Raimondi, che ha basato la sua elezione sul messaggio di “nuovo” , ha dovuto rispecchiarsi nel passato. L’ex Sindaco Pasquale Corbo ha rappresentato un elemento essenziale per il messaggio politico sul quale Raimondi ha fatto leva per vincere le elezioni. Nella storia dell’uomo come in politica il passato è fondamentale.
Insieme al passato credo che si possa costruire qualcosa di estremamente e politicamente interessante. Il nuovo che bisogna assolutamente affermare sta tutto nel modo di approcciarsi alla politica. Credo che sia terminato il periodo di concepire un partito come un “non partito”. Bisogna necessariamente abbandonare il modo di intendere la politica come un mercanteggiare di incarichi, ruoli, ed altro ancora. Oggi la sfida si compie sul campo di una certa innovazione culturale di cui dobbiamo essere capaci. L’innovazione culturale di cui parlo si riferisce all’abbandono della concezione individuale della carriera politica personale a cui ogni politico ambisce.
Sfidare questa concezione obsoleta della politica per affacciarsi ad un concetto più largo di “progetto politico”. Avere il coraggio di mettere da parte ogni velleità politica per il perseguimento di un nobile progetto politico. Così il personaggio scompare, scompaiono le contrapposizioni personali, gli individualismi, e vince l’azione, vince il progetto, ed insieme al progetto, ovviamente, vincono anche gli uomini che lo sostengono. Questa credo che sia la rotta da seguire. Individuare un progetto politico, dedicarci la passione dei giovani e la razionalità matura del passato.
Contribuire a creare ogni condizione affinché il progetto sia realizzato.
Il progetto che ho vivo dentro di me è quello di formare una classe dirigente capace di vincere le prossime elezioni comunali gaetane, una classe dirigente capace soprattutto di saper governare la cosa pubblica creando concretamente sviluppo e benessere.”