Invitati da Gesù a “dare a Cesare, quello che è di Cesare e a Dio, quello che è di Dio” (Mt 22,21), noi parroci del Comune di Latina desideriamo offrire qualche sollecitazione, per il bene di tutti, ai futuri eletti e ai cittadini.
Anzitutto vogliamo esprimere la nostra stima a voi impegnati nella vita politica (nella maggioranza e nella minoranza).
In una cultura avara di gratitudine, vorremmo che vi giungesse una parola di riconoscenza e di incoraggiamento. Sappiamo che siete esposti spesso a critiche: fungete non raramente da parafulmini sociali sui quali si abbattono le scariche di tante conflittualità.Non pochi di voi mostrano una dedizione che comporta costi personali, come ben sanno le vostre famiglie.
Vorremmo chiedervi qualcosa che, a prima vista, può sembrare scontata, banale e dunque retorica, ma crediamo sempre utile e sempre da rinnovare: un grande amore per la città di Latina. Se ha ragione Sant’Agostino quando afferma che “l’occhio vede ciò che il cuore ama”, a volte sembra che alcuni politici siano ciechi perché anaffettivi.
Un buon politico ha gli occhi aperti su tutte le realtà e non si misura tanto dal numero di richieste accontentate , ma dalla capacità dimostrata di pensare e agire secondo orizzonti universali, cioè mirati a promuovere lo sviluppo della collettività, senza dimenticare il particolare, magari quello di una bella pianta piantata e poi seccatasi perché nessuno l’ha innaffiata. In una città anche la cura dei minimi particolari è molto importante .
Le domande che possiamo rivolgere ad ogni amministratore nel corso del suo mandato (e che anticipiamo) possono essere formulate così: cosa fai, non per pochi, ma per tutti? Ci torna in mente, a questo proposito, la sofferenza atavica per la mancanza di collegamenti veloci che riguardano Latina-Roma,
Latina-autostrada, Latina-stazione ferroviaria dovrebbe essere chiaro che lo sviluppo di un’area dipende molto dalla funzionalità delle sue sovrastrutture.
Ti servi di una collegialità di forze, anche intermedie, per confrontare gli asserti professati nella campagna elettorale con i risultati ottenuti?
Accetti di farti aiutare da più soggetti anche con opinioni diverse dalle tue? Una società sana non è una società che non abbia problemi o che in certi periodi della sua storia non vada soggetta a forme di malessere:una società sana è quella che,quando si ammala, ha in sé le risorse per guarire.
Ancora: sai amare la legalità al punto tale da non avere avuto e da non voler avere nessun legame con il mondo della criminalità, né subire alcun condizionamento da parte di nessuna lobby e di nessun “amico”?
È vero: in occasione delle elezioni amministrative non sarebbe male se anche l’intero corpo elettorale si interrogasse sul livello del proprio senso civico, visto che il Comune è fatto da tutti.
Quando non pochi cittadini considerano la propria città come una discarica, quando non trattano ciò che è di tutti come più importante di ciò che è proprio, quando ancora devono scoprire che oltre a loro a questo mondo esistono anche glialtri (pensiamo,per esempio,a urli e schiamazzi a tutte le ore del giorno e della notte), quando continuano a diffondersi sempre di più alcolismo e droghe (conseguenze di vuoti educativi), ecc … allora può venire a Latina il migliore sindaco del mondo ma avrebbe difficoltà insormontabili.
Un maggior impegno,non diciamo di affetto reciproco (magari!), ma almeno di rispetto di tutti verso
tutti e verso tutto, comporterebbe per la nostra città un bel salto di qualità per cui tutti vivremmo,con qualsiasi sindaco,molto meglio.
I sottoscritti rimangono disponibili alla collaborazione, nel pieno rispetto dei diversi ambiti e competenze, desiderando con voi, futuri eletti, essere distinti, ma non distanti.
I Parroci di Latina