La Repubblica scrive che le parole attribuite al sindaco di Latina potrebbero essere false, intanto la giunta Zaccheo è caduta, Latina è commissariata e presto si andrà a nuove elezioni.
Avete presente il video mostrato da Striscia la notizia all’indomani delle elezioni regionali, col sindaco Zaccheo che chiedeva alla Polverini di “non dimenticarsi delle mie figlie” e di “non appaltare più a Fazzone”? Carlo Bonini su Repubblica racconta che la trascrizione delle frasi e la loro interpretazione potrebbe essere falsa.
Riepilogo delle puntate precedenti. I protagonisti della vicenda sono tre. La prima è Renata Polverini, e la conosciamo: segretario dell’UGL e presidente della regione Lazio. Il secondo è Vincenzo Zaccheo, all’epoca sindaco di Latina, PDL, in passato AN. Il terzo è Claudio Fazzone, altrimenti detto “il ras di Fondi”: il potentissimo senatore PDL che qualche mese fa riuscì a impedire che il comune di Fondi venisse sciolto per infiltrazioni mafiose, nonostante prove evidenti e conclamate. La sera del 14 aprile Striscia la notizia mostra il video che segue. La scena è stata girata il 29 marzo, durante i festeggiamenti per l’elezione alla regione di Renata Polverini. Zaccheo si avvicina alla Polverini, la bacia e la abbraccia. Le ricorda il suo impegno in campagna elettorale — i sottotitoli enfatizzano le sue parole — e infine le rivolge una richiesta:
Zaccheo: “Poi, ho fatto: non ti dimenticare delle mie figlie!”
Polverini: “No, no. Stai a scherza’? Poi, io domani mi faccio il calendario. Mi faccio un giro…”
Zaccheo: “E soprattutto, ti prego, non appaltare più a Fazzone”
Le parole di Zaccheo in effetti non sono affatto nitide. Se non si guardano i sottotitoli, difficilmente si potrebbe comprendere qualcosa. In ogni caso, quello che succede subito dopo è nelle pagine della cronaca politica dei quotidiani. I consiglieri comunali di Latina — tutti: maggioranza e opposizione — danno le dimissioni, sfiduciando Zaccheo e facendo cadere la giunta. Fazzone, tirato in ballo da Zaccheo, dirà che “prova pena e vergogna per lui”. Fino a ieri, sembrava che le cose fossero finite qui.
Bonini nota tre cose strane. La prima è che passino tre settimane dal momento in cui il video viene girato a quello in cui viene mandato in onda da Striscia. La seconda è che la settimana prima di quel 14 aprile, Fazzone aveva “invitato” alcuni consiglieri comunali di maggioranza a presentare una lettera di dimissioni preventive, e consegnarla a un notaio: pronte per essere tirate fuori qualora Zaccheo non avesse accettato le indicazioni dello stesso Fazzone sul bilancio comunale. La terza cosa è che il giorno dopo aver trasmesso il video, Striscia ritorna sull’argomento e tenta di correggersi: dice che forse Zaccheo non ha detto “Non ti dimenticare delle mie figlie” bensì “Ricordati di vede’ Fini”. Un’affermazione che sarebbe anche più congrua con la risposta della Polverini, rispetto a quella sulle figlie: “Mi faccio il calendario… Mi faccio un giro”.
E qui entrano in gioco proprio le figlie di Zaccheo: soprattutto una, che fa l’avvocato.
Chiede a “Striscia” copia del girato del 29 marzo, anche se ottiene soltanto il dvd con la puntata che è stata trasmessa il 14 aprile. Quindi, dispone una perizia giurata sulle immagini e il sonoro. L’esame fonico stabilisce che Zaccheo non ha pronunciato la frase «non ti dimenticare le mie figlie». Zaccheo ha detto: «Non ti dimenticare degli impegni». La trascrizione andata in onda è dunque una manipolazione. Dice oggi l’ex sindaco: «Io non so chi ha voluto farmi fuori in questo modo. Ma sono abbastanza certo del perché. Perché ho sempre combattuto chi fa politica con metodi mafiosi. Aggiungo una cosa: prima di quel video ho saputo di essere stato pedinato per mesi. E a farlo non sono state né le forze dell’ordine, né la polizia giudiziaria. È la dimostrazione che questa operazione rispondeva a un disegno politico».