“E’ stata la decisione assunta unitariamente a conclusione dell’incontro tra il Coordinamento Casa dello Studente di Via Villafranca, il Forum Pontino dei Diritti e Beni Comuni, la Confederazione Generale Italiana del Lavoro (C.G.I.L.), l’Unione Sindacale di Base (U.S.B.).
Le lungaggini frapposte alla soluzione sull’uso dello stabile di via Villafranca non aiutano a fare chiarezza sulle cause del contenzioso sorto tra l’ATER e Lazioadisu, due aziende pubbliche che gestiscono rispettivamente, l’una l’edilizia economica popolare, l’altra, la gestione del sostegno allo studio universitario, comprensivo delle borse di studio, alloggio e servizi adeguati. Lungaggini che gettano ombre sulla necessaria trasparenza della conoscenza dei percorsi risolutivi, sull’uso delle risorse finanziarie pubbliche necessarie.
Contenzioso che da una parte allarma gli studenti nella mala augurata ipotesi di cambio di destinazione d’uso della struttura, da CASA DELLO STUDENTE ad altro. Mentre, dall’altra, solletica gli appetiti di interessi privati per l’ospitalità degli studenti, e quelli dell’Amministrazione Comunale di Latina, che, mentre non muove un dito per concorrere ad individuare “una soluzione positiva per gli studenti”, dando per scontata la loro cacciata dall’attuale sede di Via Villafranca, avanza reiteratamente proposte di utilizzo “a poter adibire parte o tutto l’edificio a scopi sociali, mettendo cioè lo stabile a disposizione delle esigenze abitative dei cittadini sotto forma di casa-alloggio”.
Come dire che mantenere l’edificio in funzione per le finalità per cui è stato progettato e costruito – CASA DELLO STUDENTE – non costituisce “scopo di carattere sociale”.
Fermo restando, che per soddisfare “le esigenze abitative dei cittadini”, sarebbe più opportuno che l’Amministrazione Comunale, ponesse attenzione e interesse all’utilizzo dei 10 appartamenti inutilizzati di proprietà della Lazioadisu, nel quartiere Q4.
Perciò si rende urgente, stante anche la scadenza del termine del bando del 10 marzo 2014, aprire un tavolo di concertazione partecipato dai soggetti interessati: studenti, ATER, rappresentanza del commissario Prof. Ursini, sindacati, associazioni territoriali della società civile, per avviare un percorso risolutivo che contempli il permanere degli studenti nell’attuale sede CASA DELLO STUDENTE per continuare ad esercitare il diritto allo studio in ambiente adeguato; la riorganizzazione e ottimizzazione dei costi dei servizi essenziali (mensa, lavanderia, pulizie, sicurezza); la difesa occupazionale dei lavoratori attualmente occupati; l’utilizzo delle risorse finanziarie pubbliche da indirizzare alla ristrutturazione del patrimonio edilizio pubblico, invece, (come si vocifera) di quello privato da adibire poi ad alloggi per gli studenti, pagando fitto a prezzi di mercato.
Porre fine alla guerra tra Enti Pubblici in modo che si faccia chiarezza circa il contenzioso economico sorto tra l’ATER e LAZIOADISU, per insipienza e palese omissione di controlli da parte di chi doveva esercitarli e non l’ha fatto, che, ai danni reddituali prodotti, si aggiungono i disagi gestionali e la messa a rischio dei lavoratori occupati nelle varie mansioni. Disagi e conflitti che non possono essere sanati con la cacciata degli studenti dalla loro sede naturale, scaricandogli sulle spalle ulteriori disagi sia in termini di soppressione di servizi essenziali che alloggiativi residenziali, per le distanze dalle facoltà universitarie.”