Questo il progetto che è stato anticipato in esclusiva da uno degli organizzatori. L’idea nasce con il commissariamento di Latina. Qui, in primavera una faida interna al centrodestra ha fatto cadere il sindaco e nominare un commissario. Gli spin off della Polverini hanno analizzato il voto, seggio per seggio, ed hanno concluso che l’equilibrio nella seconda provincia del Lazio per Pil è così precario che si rischia di non far vincere nessuno. Ecco allora la Lista Polverini, un collante ideale per il centrodestra e pronta a ricostruire quel Pdl che proprio da Latina ha iniziato il processo di autodistruzione, innescato dal pasticcio della lista provinciale di Roma.
I mediatori sono già al lavoro partendo proprio da Latina, forti anche della cassa della Lista Polverini nella quale sono arrivati (o stanno per arrivare) i rimborsi elettorali e fanno quindi campagna acquisti. Cercano cioé pezzi di società civile disposti ad offrire un’alternativa “civica” ad un centrodestra in crisi clamorosa. E la ricerca starebbe dando i primi frutti soprattutto tra alcuni imprenditori della zona stanchi di partecipare come spettatori alla bagarre pontina tra chiacchiere, distintivi e battaglie per il potere.
Il progetto “Vota Renata” parte sì da Latina ma mette insieme anche altri comuni della provincia di Roma. La Lista Polverini si prepara per le Comunali 2011 con due obiettivi: sfidare il centrosinistra ad Ariccia, Grottaferrata, Guidonia, Marano Equo e Montelanico e offrire un’alternativa agli ex An di Palombara e alla lista civica di centrodestra che governa Grottaferrata. Sono questi, infatti, i comuni più importanti per i quali la Prefettura ha già avviato le pratiche che porteranno alle elezioni nella prossima primavera.
Non basta. Secondo il dossier elettorale coperto dal massimo segreto, l’operazione “Vota Renata” potrebbe allargarsi a qualche Comune della vicina Campania. Qui Renata testerebbe la capacità di costruire in futuro un partito del governatore sulla falsariga di quanto realizzato in Lombardia da Roberto Formigoni ma con una propaggine in un’altra regione, approfittando delle interconnessioni sociali e politiche con l’estrema provincia di Latina.
Ovvio che tutta l’operazione coinvolge il sindacato Ugl, il bacino di risorse intellettuali e politiche al quale la Governatrice sta attingendo a piene mani per costruire la sua squadra. Sembra quasi di leggere nel programma, una sorta di dopo Berlusconi, costruito sul territorio. Un cocktail tra Lega Nord e centrodestra.