E’ diventato nazionale il caso dell’imprenditore di Latina Roberto Berardi detenuto da circa un anno in un carcere della Guinea Equatoriale.
Dopo le immagini shok della cella in cui è detenuto e dei maltrattamenti che sta subendo, è intervenuto anche il senatore del Partito democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti umani a Palazzo Madama, che si è rivolto al Ministro degli Esteri. Mobilitato anche il comune di Latina. Il sindaco di Giorgi si dice pronto ad una grande mobilitazione. Una nuova, decisiva mobilitazione a favore di Roberto Berardi: e soprattutto fare presto. E’ quanto chiede il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, che rinnova la solidarietà e il sostegno per la liberazione dell’imprenditore di Latina detenuto da circa un anno nelle carceri della Guinea Equatoriale, accusato di furto e sottoposto a crudeli e degradanti trattamenti adesso testimoniati anche da diverse immagini diffuse dai media nazionali in queste ultime ore.
Il sindaco aveva già chiesto l’intervento del Governo con una lettera congiunta con il Presidente della Provincia Salvatore De Monaco ottenendo rassicurazioni dal Ministro degli Esteri, Emma Bonino, che aveva garantito l’attuazione di diverse operazioni indirizzate alla liberazione di Berardi.
“Le immagini diffuse in queste ore dai media nazionali non possono passare inosservate e sono la prova che il nostro concittadino è vittima di soprusi e violenze inaccettabili adesso davanti gli occhi dell’intero Paese – afferma il Sindaco Di Giorgi – La vicenda del nostro concittadino assume ogni giorno di più toni altamente drammatici e non c’è tempo da perdere. In tal senso sollecito nuovamente il Governo italiano e tutto le istituzioni interessate a produrre il massimo sforzo per evitare che Roberto Berardi continui a subire maltrattamenti e condizioni di detenzione disumane. Rinnovo la disponibilità del Comune di Latina a sostenere iniziative che possano consentire la liberazione di Berardi nella speranza di riaverlo presto a casa”. Imprenditore di Latina detenuto in Guinea, le foto choc dal carcere