Il primo comizio nel giorno dopo il decreto salvaliste, Renata Polverini sceglie di tenerlo nella provincia pontina: «Abbiamo le carte in regola per vincere questa battaglia», rivendica in una mattinata di sole durante il tour elettorale a Latina. Il decreto interpretativo che di fatto riammette la sua lista anche a Roma e provincia è stato varato solo da poche ore e controfirmato nella notte dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e lei commenta: «Non si poteva evitare agli elettori del Pdl di Roma e provincia di votare… Andiamo avanti per garantire la democrazia».
Polverini si sfoga dopo le tensioni degli ultimi giorni: «Tanti hanno temuto che io potessi aver un momento di sconforto, ma così non è stato. Sino ad oggi abbiamo sempre risposto ai colpi bassi». La candidata del Pdl fa la lista delle «stranezze» di questa tornata elettorale: «Si è cercato un candidato con il mio stesso cognome, con un simbolo uguale a quello della mia civica. Si è cercato di scimmiottare le mie foto per l’impegno sul nucleare che non ho mai preso».
E sulle liste precisa: «Si è detto che la lista era stata respinta, quando in realtà era stata accolta senza riserve già da sabato, e in tutte le province (ndr. eccetto quella di Roma)». Due giorni fa, racconta, «qualcuno si era spacciato come mio comitato elettorale per farmi annullare l’incontro all’aeroporto di Fiumicino. In tutto questo non ho mai mollato».
Sulla questione della lista del Pdl romano respinta perchè presentata 45 minuti oltre i termini di legge minimizza: «Ci sarà stata qualche distrazione, ma non è per colpa di due persone che si poteva evitare al Pdl di Roma e provincia di votare». E infine attacca i quotidiani nazionali: «Hanno detto che ero senza coalizione e senza piazza, scambiando per manifestazione di piazza una maratona oratoria. Io ho continuato, al di là della burocrazia dobbiamo andare avanti per garantire la democrazia».