«La classe politica che ha amministrato Latina negli ultimi dieci anni ha enormi responsabilità sulla crescita
della criminalità in città». Il segretario comunale del Partito democratico Giorgio De Marchis spara ad alzo zero contro il centrodestra.
Gli ultimi fatti di cronaca, gli arresti, le bande criminali che gestiscono droga ed usura, non sono altro che «gli effetti di una politica scellerata, che non ha fornito regole e pianificazione, ma solamente annunciato
sogni irrealizzabili».
«Ormai è evidente – accusa Giorgio De Marchis – che negli ultimi dieci anni, a Latina, c’è stata solo una battaglia interna al centrodestra, fatta di veti incrociati, accuse reciproche e accoltellamenti alle spalle. Una politica mirata alla gestione di interessi personali, fatta per favorire pochi a discapito della comunità latinense. E questo atteggiamento non ha fatto che peggiorare la società nella quale viviamo».
Secondo il segretario dei democratici l’attuale aumento della criminalità è anche dovuto all’assenza di punti di riferimento istituzionali ed alla politica portata avanti dal centrodestra. «In questi dieci anni dai banchi dell’opposizione, abbiamo continuamente lanciato l’allarme, segnalando come la gestione della cosa pubblica stava creando pesanti problemi di legalità diffusa. Nessuno ci ha mai ascoltato.
Così, l’amministrazione Zaccheo è andata avanti tra annunci di progetti faraonici e false priorità, invece di occuparsi delle cose serie ed urgenti. Ormai stento a credere che sia un caso che a Latina non vi siano regole in alcun settore. Prima di tutto – argomenta ancora Giorgio De Marchis – non c’è un piano regolatore che stabilisca regole e metta freni e paletti all’espansione incontrollata del cemento. L’ex sindaco non ha mai voluto ascoltare le nostre proteste e la nostra richiesta di revisione del prg, ormai datato».
Ma non solo l’urbanistica, anche altri settori sono stati abbandonati a loro stessi. «A Latina manca un piano del commercio, manca il piano campeggi, manca il Pua. Tutti progetti che l’amministrazione ha rimandato senza alcun valido motivo. Ci dimentichiamo che da tre anni a questa parte i campeggi e gli stabilimenti aprono in deroga? Una cosa assurda. E questa insofferenza alle regole si è estesa alla città, dove ha trionfato il clima da far west».
Per il segretario del Partito democratico è dunque arrivato il momento di dare delle risposte. «La prossima campagna elettorale sarà quella che offrirà alla città la possibilità di uscire da questo tunnel. Il Partito democratico deve iniziare a lavorare proprio in questo senso.
Dobbiamo partire dal nuovo piano regolatore, che deve essere lo strumento fondamentale per regolamentare l’urbanistica e lo sviluppo del territorio.
Ai cittadini dobbiamo proporre un cambiamento totale rispetto al passato, dobbiamo offrire una città diversa. In dieci anni – accusa ancora De Marchis – il laboratorio di centrodestra è stato capace solamente di aumentare la tassazione sui cittadini, che pagano bollette di acqua e rifiuti, pesantissime. Senza regole, la criminalità ha trovato gli spazi per inserirsi e crescere, per espandersi, anche in campo economico.
Chi ha guidato la città capoluogo in questi ultimi dieci anni dovrebbe ammettere gli errori commessi,
la propria incapacità gestionale. Invece, vedo che a destra continuano a circolare le stesse persone, gli stessi responsabili di una crisi e di una decadenza che la città di Latina davvero non merita».