Tanta paura, ma danni limitati nel frusinate, colpito sabato scorso da una forte scossa di terremoto e dove ”la situazione sta progressivamente tornando alla normalita”’. Lo riferisce all’Asca, Francesco Mele, direttore della Protezione civile Lazio. Dopo quella registrata sabato sera, infatti, nel distretto sismico laziale, ‘Monti Ernici-Simbruini’, l’ultima scossa di magnitudo superiore a 2,0 risale alle 17,27 di domenica, quando la magnitudo e’ stata di 2,2. Da allora, ”la situazione dello sciame sismico e’ rimasta sostanzialmente invariata e il bilancio attuale e’ di danni moderati al patrimonio edilizio, anche nei comuni di Sora e Isola Liri, piu’ vicini all’epicentro”, ha indicato Mele. Restano chiuse scuole, edifici storici e di culto, ma sul fronte sfollati ”e’ stata chiusa gia’ ieri una delle due strutture allestite dal comune di Sora per accogliere i cittadini, mentre anche l’altra sara’ chiusa a breve: sono pochissimi coloro impossibilitati a rientrare in casa perche’ inagibile, la maggior parte ha scelto di dormire fuori casa per paura”, ha indicato il capo della Protezione civile del Lazio. ”Insieme al Genio civile e ai Vigili del fuoco abbiamo immediatamente attivato il monitoraggio dei danni, con priorita’ agli edifici pubblici, come scuole e ospedali, seguiti da edifici storici e di culto, tipicamente piu’ vulnerabili. Al contempo – prosegue Mele dell’Asca – nei comuni i sindaci stanno ricevendo le segnalazioni dei privati cittadini circa lesioni e crepe nelle loro abitazioni”. Perlustrati ieri i territori colpiti ”ho rilevato una situazione relativamente tranquilla sotto il profilo dei danni, che sono in gran parte lievi, non a strutture portanti”, ha indicato Mele. Secondo l’esperto, infatti, ”pur non essendoci trovati di fronte a un fenomeno sismico classificabile come distruttivo, il patrimonio edilizio dell’area colpita si e’ rivelato complessivamente adeguato all’emergenza e questo anche in virtu’ del fatto che la zona e’ classificata ad alto rischio sismico dal 1915, anno del terremoto di Avezzano, diversamente dall’Emilia Romagna che non risultava zona a rischio e dove, pertanto, i danni sono stati maggiori perche’ le costruzioni impreparate”.
Ciononstante, anche nel frusinate ”resta ancora molto da fare, soprattutto sul piano dell’adeguamento alle norme antisismiche di edifici pubblici o storici, cosi’ come su quello della prevenzione”, aggiunge Mele. Sotto questo secondo aspetto ”in collaborazione con sindaci e prefetture, stiamo lanciando un’iniziativa informativa per la popolazione sul rischio sismico e sul dovere di ognuno ad attuare quel minimo di auto-protezione che puo’ rivelarsi determinante nella prevenzione: i terremoti, come sappiamo, non possono essere previsti”, puntualizza il capo della Protezione civile Lazio. Qui, a due giorni dal sisma, ”la sola criticita’ resta legata alla potabilita’ dell’acqua che viene analizzata in queste ore dai tecnici del gestore locale ATO5 e dell’Arpa Lazio, ma le abitazioni sono comunque munite di acqua corrente per i servizi”. In Abruzzo, intanto, dopo la forte scossa di sabato sera, prosegue lo sciame sismico con le ultime tre scosse rilevanti registrate intorno alla mezzanotte di ieri, con una magnitudo, rispettivamente, di 2,5; 2,3 e 2,4. (asca)