E’ tornata a riunirsi oggi, come previsto, l’Unità di coordinamento della Regione Lazio, presieduta dalla presidente Renata Polverini, chiamata a gestire l’attività di controllo sui nati al Policlinico Gemelli inseriti nel programma di sorveglianza sulla tubercolosi e che ha fatto il punto della situazione sulle operazioni di verifica e prevenzione.
Per quanto riguarda la giornata odierna, sono emersi 22 nuovi casi positivi su 167 test effettuati. Le famiglie dei bambini interessati sono state già avvisate. Si tratta di 17 maschi e 5 femmine. Di questi, 1 bambino è nato nel mese di gennaio, 10 bambini a febbraio, 4 a marzo, 3 ad aprile, 2 a maggio, 1 a giugno ed 1 a luglio. Complessivamente, ad oggi sono state effettuate 1197 visite e test di cui sono pervenuti 996 risultati, dei quali 79 emersi come positivi, con una media del 7,9%. L’Unità conferma che alla data odierna si è conclusa l’attività di primo contatto di tutte le famiglie dei neonati interessati dal programma di controllo, compresi quelli nati nel mese di gennaio 2011. In particolare su 266 nati nel mese di gennaio, sono stati già fissati 146 appuntamenti. Per quanto riguarda le famiglie che non è stato possibile raggiungere, nonostante i ripetuti tentativi di contatto, telefonici ed epistolari, si proseguirà nei prossimi giorni con telefonate a seguito delle quali, in caso di mancata risposta, verranno inviati telegrammi ed in ultima istanza, verranno interessate le autorità competenti per l’attivazione delle procedure previste in questi casi. Resta, inoltre, attivo il call center della Asl RmE ai numeri 06 68352830; 06 68352820; 366 6620408; 366 6620407 (www.regione.lazio.it). L’Unità di coordinamento, attraverso i suoi esperti, ricorda che la positività al test non significa malattia ma esprime l’avvenuto contatto con il bacillo. Pertanto, anche sui nuovi 22 neonati positivi sono stati già programmati ulteriori controlli e sarà proposta la profilassi prevista dal protocollo predisposto dall’Unità di coordinamento regionale. La profilassi, definita anche dalle linee guida internazionali, evita il rischio di sviluppare la malattia a seguito dell’avvenuto contatto con il micobatterio. L’Unità di coordinamento precisa, inoltre, che dei neonati risultati positivi fino ad oggi e sottoposti agli ulteriori controlli previsti nessuno è risultato ammalato.
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