Urlava dal dolore per le doglie, ma quella porta continuava a restare chiusa.
Dalle 19.39 alle 20.53 ha atteso ai margini della sala operatoria del Sant’Eugenio che i medici la sottoponessero ad un parto cesareo, poi la decisione: via di corsa al Grassi di Ostia dove il bambino nasce già morto. Sulla denuncia il procuratore aggiunto Leonardo Frisani ha aperto un fascicolo d’inchiesta. I fatti risalgono alla fine di ottobre: K.S. una donna italiana di circa trent’anni voleva per il suo primo figlio un parto cesario, ma come si legge sull’esposto, nonostante fosse iniziato il travaglio, la donna era stata lasciata in una inutile attesa fuori dalla sala operatoria del nosocomio sulla Laurentina.
Vedendosi abbandonata e sotto pressione per le doglie la donna aveva deciso di andarsene e farsi trasportare al vicino ospedale del litorale dove viene ricoverata per un parto d’urgenza. Il bambino viene alla luce già privo di vita. La madre mancata si rivolge ai carabinieri che acquisiscono la cartella clinica. Una perizia dovrà stabilire quanto l’attesa abbia inciso sulle condizioni di salute del feto e le eventuali responsabilità dei medici.