La Finanza ha sequestrato beni per 15 milioni di euro.
Una frode fiscale nella compravendita dell’Albergo Ambasciatori Palace di Via Veneto, a Roma, uno dei simboli della “Dolce Vita”. A scoprirla sono stati gli uomini della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma che hanno sequestrato beni immobili e mobili del valore di 15 milioni di euro. Tre le persone indagate. Le indagini delle Fiamme Gialle del Nucleo Polizia Tributaria hanno permesso di ricostruire in maniera certosina i passaggi della cessione dell’intera proprietà del noto albergo, avvenuta nel 2008, tra una famiglia di imprenditori capitolini ed un importante gruppo alberghiero partenopeo. Passaggi che, grazie ad una serie di operazioni complesse, avevano l’obiettivo di nascondere al fisco la sostanziosa plusvalenza, cioè la differenza positiva tra il valore delle quote sociali e il prezzo della vendita, pari a oltre 89 milioni di euro, finiti nelle tasche del gruppo che ha venduto l’immobile. Tra venditori e acquirenti, infatti, era stata interposta ad hoc una società fiduciaria inglese, le cui quote azionarie sono state conferite ad un trust con sede in Nuova Zelanda, paese off-shore. E sul conto corrente della società, presso una banca di Ginevra, è arrivato il bonifico relativo al corrispettivo dichiarato della vendita, pari a oltre 92 milioni di euro. La plusvalenza avrebbe dovuto concorrere alla formazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, per ognuno dei tre soggetti, per il 40% dell’ammontare della stessa, per un totale di circa 15 milioni di euro. L’istituto del trust è stato utilizzato nel caso di specie con la finalità di interporre un terzo soggetto residente all’estero tra le parti della cessione evitando la tassazione in Italia della plusvalenza in favore dei beneficiari. Per questo ora è arrivato il sequestro preventivo ai fini della confisca per equivalente. I tre sono indagati, a diverso titolo, per i reati di omessa presentazione e di dichiarazione infedele dei redditi. -Lazio Tv-