Aperta un’inchiesta
E’ stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Roma sul caso dell’imprenditrice di 49 anni di Albano Laziale, mamma di due gemelli di 4 anni, che ha avuto un ictus, dopo aver ingerito una pasticca anoressizzante. La donna, voleva perdere qualche chilo accumulato dopo la gravidanza, ma il giorno dopo aver assunto una dose di fenilpropanolamina,è stata colpita da emorragia cerebrale è entrata in coma ed ora è sulla sedia a rotelle. Non parla più, si esprime solo con i gesti della mano sinistra. Alzarsi e camminare è impossibile: dalla mattina del 10 settembre dello scorso anno, il braccio e la gamba destra sono paralizzati. Il procuratore aggiunto Leonardo Frisani e il sostituto procuratore Elena Neri hanno ipotizzato il reato di lesioni gravissime e a breve potrebbero iscrivere sul registro degli indagati il medico dietologo che ha consigliato le pillole ed il farmacista che le ha confezionate. Intanto per accertare le cause scatenanti del grave malore che ha colpito la signora, per settimane assistita al policlinico Gemelli, è stato disposto il sequestro della confezione di pasticche e quindi nominato un tossicologo a cui spetterà dare entro due mesi la risposta. Il farmaco sotto accusa, non incluso tra le sostanze stupefacenti, usato anche in veterinaria, è noto soprattutto per i suoi effetti anoressizzanti. Diverse inchieste sono aperte in procura sugli effetti di questa molecola. Un’indagine del pm Francesco Dall’Olio è finalizzata a chiarire se ci siano responsabilità per la mancata revoca dell’autorizzazione alla vendita da parte dal ministero della Salute, come invece è stato fatto nel 2011 con la fendimetrazina. Lazio Tv