Liberato il leader di CasaPound Simone Di Stefano, per lui tre mesi di obbligo di firma.
Di Stefano era stato arrestato venerdì scorso con l’accusa di furto pluriaggravato per aver sostituito la bandiera dell’Ue, nella sede italiana del parlamento europeo, con un tricolore. Ad aspettarlo fuori dal Tribunale di Piazzale Clodio molti giornalisti e un centinaio di manifestanti con tricolori e uno striscione con su scritto: “alcuni italiani non si arrendono”, proprio a loro si è rivolto Di Stefano appena rilasciato. “La bandiera dell’Unione Europea è un feticcio che rappresenta l’usurocrazia e la finanza internazionale, – ha detto Di Stefano all’uscita del Tribunale – l’unica bandiera degna di essere chiamata con questo nome è il tricolore italiano o la bandiera dei fratelli tedeschi, dei fratelli francesi e degli altri popoli europei. Quelle sono bandiere sacre perché rese tali dal sangue degli eroi, quella dell’Ue è intrisa solo di soldi, di denaro e del sangue di chi è morto sotto lo schiaffo dell’usura europea, che per ripagare un debito che non è il nostro sta portando questa nazione al fallimento”. “Questo gesto – conclude Di Stefano – è importante per dimostrare non solamente a questa nazione ma a tutta Europa che ci sono ancora italiani che non si arrendono, ci sono ancora italiani che hanno la forza e gli attributi per protestare contro quello che sta succedendo oggi”.