Il Lazio nel 2013 è risultata essere la terza regione italiana per spesa nel gioco d’azzardo (la seconda nel 2012).
Come sempre, anche qui la maggiore fonte di spesa sono le slot machine, che sono presenti in modo massiccio in regione: solo a Roma sono quasi 300 le sale slot, e le stime parlano di 50.000 slot machine, vale a dire il 12% del totale nazionale.
La legalizzazione delle slot da bar ha cambiato enormemente il modo in cui si gioca in regione. Prima, come ovunque, erano molto diffusi i giochi come lotterie, lotto e scommesse sportive. Ora queste tipologie di giochi stanno avendo una contrazione, mentre si assiste all’esplosione delle slot machine, che rispetto a questi ultimi offrono una soddisfazione più immediata e un maggiore intrattenimento.
A partire dal 2011 e poi con ulteriori ampliamenti fino a fine 2012, in Italia si è svolto il processo di legalizzazione del gioco online, che ha avuto importanti ricadute sulle abitudini di gioco degli italiani in generale e degli abitanti del Lazio in particolare.
Non è facile avere dati precisi sul fenomeno del gioco online, e quindi non si possono fare analisi precise, ma è certo che la legalizzazione ha portato un grande interesse verso il gioco via internet, nei casino online con licenza aams come Titanbet.it, a causa della maggiore comodità e dei maggiori vantaggi economici rispetto al gioco più tradizionale.
Tuttavia non è bastata la comparsa dei casinò online autorizzati dall’aams a far contrarre il mercato delle slot machine tradizionali, che al contrario rimane in salute, in Italia come nel Lazio. In regione, come abbiamo già detto, il maggior polo del gioco rimane ovviamente la capitale, ma anche altre città, come Latina o Viterbo, vedono una importante presenza delle slot machine.
Come sempre, le slot machine da bar portano con sé il grande problema del nero e dell’infiltrazione mafiosa. È molto facile infatti per le mafie infiltrarsi nel sistema delle slot e nei fatti presentarsi come “concessionario occulto”. Secondo i dati presentati da Libera nel suo dossier “Azzardopoli 2.0”, nel 2012 i proventi derivanti dal gioco d’azzardo finiti nelle tasche delle organizzazioni mafiose si sarebbero aggirati attorno ai 15 miliardi, con una incredibile crescita di 5 miliardi rispetto all’anno precedente. Una miniera d’oro che, secondo le indagini svolte dagli investigatori, attrae sempre più clan mafiosi.