Non crea ormai stupore il fatto che la nostra Regione figuri saldamente al terzo posto nella classifica italiana riguardante la spesa per il gioco d’azzardo, dall’alto dei suoi 1362 euro per giocatore.
La diffusione capillare di new slot e Vlt, danno conferma al dato, se consideriamo che nella sola Roma Capitale esistono 300 sale da gioco e si contano 50.000 slot machine, il 20% del totale dell’intera nazione. E non solo. Lombardia e Lazio valgono da sole il 30% del gioco della nostra penisola, in quanto a percentuale e numero di giocatori: in Lombardia la raccolta annua è di 13 miliardi, mentre nel Lazio si arriva a sfiorare gli otto miliardi.
La passione per il gambling nel Lazio rispecchia il trend nazionale. Nello specifico, secondo i dati rilevati nel dicembre scorso dall’ Agenzia dei Monopoli e delle Dogane, gli apparecchi da intrattenimento sono usati dall’80% dei giocatori, seguiti da Gratta&Vinci e Betting Sport con il 18%, con il restante 2% che si dedica alle altre categorie di giochi regolamentati dall’AAMS. Una crescita non indifferente in termini di spesa procapite annua, per un totale di 320 euro, ha riguardato anche Lotterie e Lotto, che a livello nazionale hanno totalizzato una raccolta di 6,5 miliardi. E poi il Bingo, con una spesa procapite di 36 euro, e la triade Eurojackpot, Winforlife e Superenalotto, con 28 euro. Meno amata invece l’ippica con 18 euro.
LA SITUAZIONE A LATINA E DINTORNI – La provincia di Latina figura al sesto posto in Italia per i soldi spesi al gioco d’azzardo. E’ il risultato di una classifica stilata dal ilSole24Ore da cui risulta che nella provincia pontina si spendono 1358 euro pro capite all’anno, il 5,81% del Pil per un totale di 695.449.629 euro spesi in un anno. Dalla classifica sono escluse le forme online di scommesse, del poker e di altri giochi analoghi, Al primo posto figura Pavia dove si spende la ragguardevole cifra di 2125 euro a persona. Seguono Como, Rimini, Teramo, Savona. Dopo Latina, nella top ten compaiono, Terni, Pescara, Reggio Emilia e Frosinone che chiude al decimo posto. Ultima in classifica è Enna dove si giocano in media 436 euro a persona.
BOOM DI GIOCATORI E IL SIDE LUDOPATIA – Secondo un recente studio compiuto da Espad-Italia, con la collaborazione dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa “sono le regioni meridionali e il Lazio a far registrare prevalenze di giocatori nell’ultimo anno superiori alla media nazionale, con valori compresi tra il 44,8 e il 49,3%”. Il team ha preso in considerazione un campione di 30.000 studenti di 405 scuole superiori della penisola. Le regioni del Nord, a eccezione della Lombardia, sono invece al di sotto della media nazionale (29,5-32,8%), mentre la Lombardia e il Centro, escluso il Lazio, si allineano al valore nazionale (32.9-44.7). Più specificamente, però, le regioni con le percentuali di giocatori a rischio superiori alla media sono prevalentemente al Centro-Sud (Lazio, Basilicata, Abruzzo, Molise, Campania e Sicilia), 11,5-13,2%, contro l’11% del valore nazionale. Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sardegna e Sicilia fanno registrare valori superiori alla media di studenti che riportano un profilo di gioco definito problematico (8,1-10,1% contro 7,6% del valore nazionale).
La nostra Regione, ascoltato il campanello d’allarme, si è attivata per cercare di porre un freno al fenomeno che sta coinvolgendo sempre più i giovani. E’ stata una delle prime a preoccuparsi di elaborare un disegno di legge approvato nel 2013 “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”, che potesse servire da argine al fenomeno. Purtroppo ad oggi, non si sono ottenuti i risultati attesi, poiché è mancata una seria attuazione in termini di interventi dei punti riportati nel testo legislativo. “In consiglio abbiamo approvato all’unanimità una legge con misure di contrasto e prevenzione del gioco d’azzardo patologico, e in quell’occasione molti consiglieri di maggioranza e opposizione si sono sperticati nel lodare il grande risultato e l’effetto benefico della nuova norma. Oggi, nel 2015, non è stato fatto quasi nulla per contrastare e prevenire le ludopatie, molti interventi previsti sono rimasti inattuati, neanche il piano triennale previsto dalla legge”, ha dichiarato il Consigliere di M5S Davide Barillari.