Firmato questa mattina accordo con l’ufficio scolastico regionale. Lo comunica in una nota la Regione Lazio.
“Si è svolta questa mattina nella sede della Giunta regionale una riunione operativa con tutte le Asl del Lazio sul tema vaccinazioni. E’ stata data da parte della Regione Lazio l’indicazione di potenziare i servizi offerti, implementando l’attuale organico con tutti i medici fiscali, che si rendono disponibili a partire da domani dopo il passaggio di competenze all’Inps. In particolare, saranno aumentate in questi giorni le ore dei call center e dei servizi dedicati di ogni azienda sanitaria di almeno 12 ore dando priorità alla fascia di età 0-6 anni che ha circa 21 mila bambini ancora da vaccinare su un totale di circa 300 mila.
E’ bene sottolineare come nel Lazio non ci sarà nessuna corsa alle vaccinazioni, sarà infatti sufficiente un’autocertificazione come deciso lo scorso agosto. Le famiglie potranno quindi sottoscrivere un’autocertificazione con la quale dichiarano di essere in regola con la normativa vigente o manifestano la volontà di mettersi in regola secondo i tempi previsti dalla legge. Il modulo per l’autocertificazione sarà scaricabile da domani sul sito www.regione.lazio.it/vaccini. Inoltre, oggi è stato sottoscritto un Protocollo tra la Regione Lazio e l’Ufficio scolastico regionale per regolare le modalità di rilascio delle certificazioni. Le scuole invieranno alle Asl l’elenco degli iscritti e le Asl invieranno alle scuole le certificazioni, semplificando così la vita delle famiglie”.
Nel capoluogo molti genitori contrari al decreto
Negli ultimi mesi anche a Latina un numeroso gruppo di genitori ha voluto esprimere il suo dissenso nei confronti del decreto che impone l’obbligo delle vaccinazioni per l’ingresso a scuola. E’ nato anche un gruppo WhatsApp con centinaia di contatti per scambiarsi informazioni utili.
“Non ci vogliamo sottomettere ad una legge che è prima di tutto incostituzionale e poi che non tiene conto di tutte le reazioni avverse certificate provocate dai vaccini” – ci scrive uno dei genitori pontini. “No ai vaccini coercitivi, no alla dittatura sanitaria – precisa – ma programmi di vaccinazione non coercitivi, consapevoli e personalizzati”