Fatte passare alcune ore dall’allerta arancione, lanciata ieri dalla Protezione Civile, armati di coraggio e con un gran dispiacere nel cuore, abbiamo attraversato in auto le rispettive zone: Fogliano, Foce Verde, Rio Martino, Torre Astura, per documentare i danni già provocati a Latina dai funesti venti e dalle incontenibili piogge che da giorni si abbattono imperterrite sulla nostra città.
Percorrendo Via del Lido in direzione Foce Verde, non passa inosservato il lago di Fogliano che sembra aver prepotentemente invaso la carreggiata per un tratto mediamente esteso, costringendo gli automobilisti a uno stretto senso di marcia alternato.
Addentrandoci verso la pista ciclopedonale abbiamo realizzato immediatamente che non solo da un lato il lago avesse straripato. La pista appare infatti come un impasto di detriti e fango impercorribile che ci ha costretti ad un rapido dietro front.
Il vento, spietato come non mai, ha “messo in ginocchio” alberi, divelto cartelli informativi, non risparmiando anche le assi lignee delle già presenti pareti di contenimento.
Procedendo verso Nord, ci si è lasciati sulla destra l’idrovora ovviamente in funzione, pilotata per far fronte a cumuli di detriti e schiume che bloccano il fluire regolare dell’acqua.
Poltigliose isole di rifiuti umani e non, che l’alta marea, spaventosa come non mai ha portato con sè, invadendo la battigia sino alle passerelle per accedere alla spiaggia.
Muovendoci poi in direzione Sabotino, siamo stati sorpresi da un banco di sabbia che ha letteralmente invaso la strada, rallentando il traffico e dando ulteriore conferma dell’impeto delle correnti d’aria abbatutesi sulla zona in questione.
Giunti sul canale collettore Astura-Mascarello abbiamo notato un notevole innalzamento del flusso con ulteriore accumulo di detriti e il relitto di un’imbarcazione fare capolino dall’acqua torbida.
Infine, attraversata la pioggia battente, siamo giunti a Rio Martino come ultima tappa del nostro temerario tour: uno scenario spaventoso di scogli sommersi, onde imponenti che sembravano divorare il paesaggio circostante ci si è palesato davanti agli occhi, dandoci il solo tempo per un’ultima foto prima di correre ai ripari.
Ci auguriamo che Latina e che tutto il Lazio possano rialzarsi presto dalla loro condizione, confidiamo in una più frequente manutenzione del territorio e in una migliore gestione di emergenze come questa.